Bologna, 15 ottobre 2024 – Una medaglia di bronzo – e che bronzo! – in redazione. Sì, in visita al Carlino c’è Luigi Samele, 37 anni, punto di forza della Virtus. Bronzo ai Giochi di Parigi nella sciabola, dopo aver ottenuto due argenti (nell’individuale e a squadre) a Tokyo.
Con Gigi c’è Marcello Scisciolo, vicepresidente e direttore tecnico della Virtus. Ad accoglierli, nel suo ufficio, Valerio Baroncini, vicedirettore de il Resto del Carlino. Medaglia di bronzo in tasca, sorriso accattivante e parlantina sciolta, Gigi si racconta tra passato e futuro. Non trascurando la storia d’amore con Olga Kharlan (bronzo nell’individuale e oro a squadre, a Parigi) con la quale si sposerà nel 2025.
I Giochi. “Ogni Olimpiade è diversa. Non ti abitui mai. Ci sono aspettative diverse, situazioni diverse. Questa me la sono goduta fino in fondo. Quello che ho fatto ai Giochi è stato il risultato più strabiliante, il più bello. Nella stagione più difficile, contrassegnata da momenti duri e tanti infortuni. Ha vinto la mia resilienza”.
La squadra. “Medaglia storica per la Virtus. Ma non ci sono solo i meriti miei. Dietro c’è una squadra che ti supporta, una competizione sana. E una squadra vera”.
Olga e io. “La proposta di matrimonio a Los Angeles non era preparata. Volevo farla, ma non sapevo dove e quando. Eravamo a Los Angeles, una passeggiata. Poi la spiaggia, il tramonto. Ho capito che era il momento. E lei ha detto sì”.
Momenti difficili. “Olga e io, avevamo lo stesso obiettivo, i Giochi. Siamo una coppia, ma nel momento di avvicinamento all’appuntamento eravamo due individui. Ognuno con le sue paure, ansie, pressioni. L’atmosfera non era gioviale. Ma nessuno ha voluto prevalere sull’altro. Ci siamo accompagnati”.
Brivido Olimpico. “Al Grand Palais c’ero già stato, ai Mondiali del 2010. Stavolta era tutto diverso. Ci hanno portato là dentro tre giorni prima dei Giochi. Mi è venuta la pelle d’oca, come a un ragazzino di vent’anni. Quando mi hanno detto che i semifinalisti sarebbero scesi da quella scala, ho pensato che non avrei voluto perdermi quel momento”.
Come un gladiatore. “Venti minuti prima di finire in pedana, ero sotto. Udivo il silenzio alternato ai boati del pubblico. Mi sono sentito come nel film il Gladiatore. ’Aprite la gabbia, sono pronto’”.
Organizzatore. “Vorrei che la scherma fosse più popolare. Servono coraggio, pazienza e il contributo di enti, Comuni, Regioni. Il rugby ha riempito l’Olimpico di Roma. Ecco, vorrei fare lo stesso con la scherma. Magari Al PalaDozza. Non solo una volta, tante”.
Gli Europei. “Non volevo farli. Ero in una fase calante, facevo fatica. Mi sono preparato in un giorno e sono andato: bronzo”.
La medaglia. “Sono partito deciso. Ogni giorno ripetevo: io vinco l’Olimpiade. Sono stato battuto in semifinale. Per un attimo ho pensato al quarto posto. Poi mi sono detto: divertiti e ce la fai. Ho guardato negli occhi il mio avversario. Ho letto la sua paura. Ho capito che avrei vinto. Mi ero preparato l’assalto finale, qualora avessi toccato quota 14. E’ andata come avevo previsto”.
Los Angeles 2028. “Per non avere ripensamenti ci sono andato subito, in vacanza con Olga. Non voglio raccontare bugie, non so se nel 2028 sarò ancora in pedana. Adesso mi fermo. Fino a gennaio vorrei annoiarmi. E preparare il matrimonio con Olga. Ci saranno almeno 200 invitati. Sto studiando una sistemazione in Puglia. Anche se poi abiteremo a Bologna, come ora. Stiamo cercando casa. Mi riprendo i miei spazi. Voglio dedicarmi al pianoforte – sono autodidatta – che ho accantonato per un po’. E alla cucina”.
Il 2024. “Questo bronzo è più scintillante dell’argento di Tokyo. Un anno speciale. Se penso a quello che c’è dietro. Le tensioni, la guerra in Ucraina, i dubbi”.
Il calcio. “Bologna-Shakhtar 0-0. Sintesi perfetta in famiglia tra me e Olga. A Foggia seguivo Zeman, l’ho conosciuto”.
L’anno che verrà. Fermo fino a gennaio. La necessità di capire se il nuovo ct azzurro sarà Andrea Terenzio, che è anche il suo tecnico nella Virtus. La voglia di mettersi in gioco e scoprire nuovi talenti. La Virtus, dal 2010 a oggi, è passata da 26 a 180 iscritti. E nuovo impulso verrà dalla sala scherma. Al Dall’Ara, la Virtus, ha uno spazio di 200-250 metri quadrati. In via dei Lapidari sta prendendo piede uno da 1.400 metri quadrati. Il futuro di Gigi è appena cominciato.