Lunetta Gamberini sotto la lente Amorevole: "Qui non è il Bronx Lavoriamo insieme per la sicurezza"

La presidente del Santo Stefano: "Ingiusto parlare di luogo insostenibile, la realtà è ben diversa". De Biase (Bologna ci piace): "Servono telecamere ad alta definizione e più controlli nelle aree verdi"

Lunetta Gamberini sotto la lente   Amorevole: "Qui non è il Bronx  Lavoriamo insieme per la sicurezza"

Lunetta Gamberini sotto la lente Amorevole: "Qui non è il Bronx Lavoriamo insieme per la sicurezza"

La recente aggressione di una ragazza in zona Lunetta Gamberini "è un fatto che non va sottovalutato o minimizzato". Ma, sottolinea Rosa Amorevole, presidente del quartiere Santo Stefano, "mi dispiace che si stia dando del parco una descrizione truce, di zona pericolosa dove si ha paura di circolare. Mi sembra troppo". L’Amorevole rassicura i residente della zona che, come riportato dal Carlino, si dicono preoccupati per una situazione definita – dal punto di vista della sicurezza – "insostenibile", tanto da non uscire la sera.

"Modalità un po’ esagerate di raccontare una realtà ben diversa", afferma la presidente. La Lunetta "è infatti un parco molto vivo, ben frequentato a tutte le ore del giorno e tranquillo. Cosa confermata, di recente, dai residenti incontrati durante un giro nella zona". La Amorevole sottolinea "il grande lavoro di comunità e presidio che da anni" si svolge alla Lunetta. Descrivere il parco "come un Bronx non rende merito al lavoro che tante associazioni, cittadini e il Quartiere stanno facendo". Quanto alla sicurezza, la presidente assicura che "tutte le 16 telecamere sono funzionanti" e che "è attivo un monitoraggio costante di tutti i lampioni del parco".

Anche Paolo Cavalieri, capogruppo del centrosinistra in Quartiere, invita ad abbassare i toni. "Passo dalla Lunetta tutti i giorni, il parco è pulito, controllato da vigili e forze dell’ordine, frequentato anche da famiglie e ragazzini. E tutti i vialetti pedonali, come i punti di ritrovo, sono bene illuminati".

Dai banchi dell’opposizione in Comune, i toni sono altri. "Da tempo i parchi di Bologna non sono più sicuri – afferma il consigliere Fabio Brinati (Fd’I) –: abbiamo osservato un’escalation di violenze anche alla Lunetta Gamberini, che ha criticità di vecchia data. Sono anni che lì si parla di baby gang e spaccio, ma la giunta non ha mai preso provvedimenti risolutivi. Le ultime violenze sono una triste conferma".

Per Fd’I "gli annunci del Comune sono tardivi e temiamo inconsistenti. Non bastano "attività immediate di controllo del parco nelle ore serali, bisogna aumentare anche le telecamere, poche e malfunzionanti, e prevedere nuovi punti luce. Molti parchi, poi, non vengono chiusi la notte, e diventano zone franche di spaccio e violenze. La paura dei residenti dimostra quanto sia grave la situazione".

Il civico Gian Marco De Biase (‘Bologna ci piace’) avanza due richieste, valide per la Lunetta e tutte le aree verdi pubbliche. "Pensiamo sia necessario dotare i parchi, e magari le vie limitrofe, di telecamere ad alta definizione, in grado di fornire immagini nitide anche in situazioni di scarsa illuminazione". De Biase auspica poi una costante presenza di controlli. "Non chiedo di militarizzare ogni aiuola, ma credo che nei parchi debbano essere previsti passaggi regolari da parte di polizia locale e forze dell’ordine. Oltre all’installazione di una rete diffusa di colonnine Sos".

Lorenzo Cipriani, al Porto-Saragozza, quartiere di cui è presidente, ha numerosi parchi. Alcuni, come Villa Spada, di grande estensione. "Mi ritengo molto fortunato – dice –. Sono al Porto-Saragozza da 7 anni, e per fortuna nei nostri parchi non si ricordano fatti violenti". Questo "anche grazie alla collaborazione con polizia locale e forze dell’ordine. Che, come nel caso di Giardini Fava, vicino alla stazione, "svolgono un ruolo importante" di deterrenza.

La sicurezza alla Lunetta sarà fra i temi dell’incontro pubblico con il sindaco Matteo Lepore che, nella settimana dal 30 gennaio, tornerà al Santo Stefano per la ‘settimana del sindaco nei quartieri della città’.

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