GABRIELE MIGNARDI
Cronaca

"Ma chi cura il suo bosco deve essere tutelato"

"Penso che istituzioni, proprietari dei terreni, cercatori, commercianti e ristoratori dovrebbero sedere intorno a un tavolo per discutere ragionevolmente...

"Penso che istituzioni, proprietari dei terreni, cercatori, commercianti e ristoratori dovrebbero sedere intorno a un tavolo per discutere ragionevolmente...

"Penso che istituzioni, proprietari dei terreni, cercatori, commercianti e ristoratori dovrebbero sedere intorno a un tavolo per discutere ragionevolmente...

"Penso che istituzioni, proprietari dei terreni, cercatori, commercianti e ristoratori dovrebbero sedere intorno a un tavolo per discutere ragionevolmente per cercare di risolvere le difficoltà che interessano e avviliscono il mondo del tartufo". La pensa così Laurenzo Mignani, 85 anni, veterinario-scrittore-tartufino, già presidente provinciale dell’ordine dei medici degli animali, una vita tra Bologna e San Chierlo, dove cura ancora i suoi otto ettari di bosco in parte rovinato da frane, alluvioni e tagli di quelli vicini, e che un tempo fu una tartufaia controllata. Ha appena pubblicato la seconda edizione di un libro intitolato ‘Il tartufo e dintorni’, nel quale esplora il misterioso mondo del più costoso tra gli ingredienti. Un vanto del made in Italy con bilanci in continua crescita che può vantare un riconoscimento Unesco, ma oggi ancor più di ieri alle prese con una legislazione che al proprietario del bosco, se non recintato e istituito in riserva, non riconosce il diritto di proprietà sul suo prodotto più prezioso.

"Se pianto una carota nel mio orto e qualcuno me la ruba posso denunciarlo per furto. Ma se qualcuno, magari di notte, magari passando sotto la recinzione, viene a cavare il tartufo nel mio bosco nessuno mi tutela". Un paradosso al quale il legislatore sta tentando di porre rimedio classificando il tartufo come un normale prodotto agricolo. E questo, insieme alla proliferazione di tartufaie controllate, provoca comprensibili proteste dei raccoglitori, comprensibilmente motivati dall’alto costo del prodotto", commenta.

g. m.