"Ma il centro è in difficoltà Chi compra sceglie altre zone"

"Sono preferite zone periferiche; Mazzini, Fossolo, Emilia Ponente. Bene anche Bolognina e San Donato"

Migration

Luca Dondi Dall’Orologio, il mercato immobiliare sta inaspettatamente tenendo.

"Più del previsto, è vero – commenta l’amministratore delegato di Nomisma – ma è ancora presto per dire se sia realmente così o se questi siano solo i primi segnali della crisi in arrivo. Per saperne di più bisognerà attendere i dati del secondo semestre dell’anno".

Sensazioni e previsioni?

"Non buone, ci aspettiamo un calo di transazioni intorno al 30 per cento, ma la situazione è in evoluzione, per cui meglio attendere".

Come sta cambiando la fisionomia del mercato immobiliare residenziale della città?

"È in crisi il centro. Ad acquistare, ora, sono soprattutto le famiglie. Sono in netto calo gli acquisti di immobili a scopo investimento da destinare alla locazione breve".

Qual è il risultato di questo cambio di mercato?

"Chi acquista, acquista casa per andarci a vivere. E lo fa per ragioni di sostenibilità, con più attenzione a spazi, affacci, giardini. Sono predilette le zone semi centrali e periferiche, come Mazzini, Fossolo, Via Emilia Ponente e la periferia nord: soprattutto Bolognina e San Donato. Queste zone hanno una vitalità nettamente superiore rispetto al centro storico, che ha registrato una brusca frenata sul piano del mercato immobiliare. E sono in calo i prezzi degli affitti, aspettando settembre per capire quanti studenti torneranno".

E sul piano del mercato immobiliare non residenziale com’è la situazione?

"Molto difficile. L’aumento del risparmio e la componente turistico-straniera che è venuta meno riduce il fatturato delle imprese commerciali. Nel giro di qualche mese arriverà al pettine il nodo dell’insostenibilità dei canoni di affitto. I sussidi, differimento fiscale e sconti non basteranno a lungo".

Il primo effetto?

"Stanno venendo meno gli affitti di uffici per il co-working. Anche a causa del distanziamento, in molti preferiscono mettersi in proprio. Ma è una questione congiunturale. Presto il contenimento dei costi diventerà prioritario e allora il co-working, che consente di dividere le spese fisse degli uffici, tornerà d’attualità".

m. g.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro