Ma insorgono i sindacati Cgil e Uil: "È un errore"

"Aumento ingiustificato". Zignani: "Palazzo d’Accursio non ci sorprende"

Un finanziamento ingiustificato. Così la Cgil si è scagliata contro la decisione del Comune, che ieri ha deliberato un aumento di risorse a favore delle scuole paritarie. Il provvedimento è stato votato dal Consiglio comunale con la contrarietà solo di Coalizione Civica – tre voti, i ’no’ dei consiglieri Begaj, Larghetti e Marcasciano –, in disaccordo con la maggioranza, mentre anche il centrodestra ha votato a favore. Già il Comitato Scuola e Costituzione ha censurato la scelta di Palazzo D’Accursio, e ieri si sono aggiunte al coro di critiche sia la Cgil sia la categoria Flc.

"Qualsiasi sia l’andamento demografico delle bambine e dei bambini che si iscrivono alle scuole dell’infanzia – contesta il sindacato – la risposta del Comune sembra essere sempre la stessa: aumentare i fondi alle scuole paritarie private". Nel 2017, ha ricordato la Cgil, Palazzo D’Accursio "aggiunse 150mila euro per finanziare la retta che le famiglie bolognesi avrebbero pagato per frequentare scuole dell’infanzia cattoliche convenzionate, perché diceva che l’aumento demografico prevedeva ben 91 bambini in lista di attesa nel Quartiere Savena. Lista che sarebbe stata azzerata con l’inclusione dei bambini in 55 posti in più in cinque scuole cattoliche paritarie". Oggi, invece, "di fronte a un decremento demografico delle bambine e dei bambini iscritti alla scuola dell’infanzia – ha sottolineato il sindacato – il Comune ripropone la stessa ricetta, ovvero un aumento di 130mila euro per il finanziamento alle scuole private paritarie, dimenticando l’esito del referendum del 2013 dove i bolognesi si espressero contro il trasferimento di soldi pubblici alle scuole paritarie private con il 59% delle preferenze, ovvero 50.517 voti". Secondo la Cgil, quindi "occorre aprire una seria riflessione su quei casi nei quali questi finanziamenti vengono goduti anche da quegli istituti che poi non si fanno remore a cessare le attività e l’erogazione del servizio licenziando anche il personale". In questo senso "servono interventi che disincetinvino fortemente questi comportamenti socialmente irresponsabili". Per il sindacato, in poche parole, "la scuola dell’infanzia deve essere pubblica, gratuita ed anche laica. Come facemmo con il sindaco Merola, rifacciamo ora con il sindaco Lepore: siamo disposti ad andare a Roma con lui a chiedere che lo Stato investa più risorse nella scuola dell’infanzia bolognese, ma non siamo disposti ad accettare quest’ulteriore finanziamento ingiustificato".

Contraria anche la Uil. "Non siamo assolutamente d’accordo – ha detto chiaro e tondo il segretario generale di Bologna e dell’Emilia-Romagna, Giuliano Zignani –. Non siamo d’accordo, però non ci sorprende. Faccio un paragone con il tema energia. Abbiamo chiesto al sindaco Lepore un intervento per le famiglie in difficoltà per il caro bollette, che poteva fare tranquillamente con Hera. Eppure in riunione il sindaco non si è mosso dalla sua posizione e non ha fatto nulla. Poi però i fondi a disposi zione magari vengono investiti in maniera diversa". Secondo Zignani, dunque, “questa è una città, come tutto il Paese, che ha veramente bisogno di vedere quali sono le priorità. E le priorità sono le famiglie in difficoltà, i lavoratori in cassa integrazione e chi ha uno sfratto".

pa. ros.

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