"Maestra condannata, ora il Comune paghi"

Sentenza definitiva dopo i maltrattamenti ai bimbi dell’asilo Manzini. Le famiglie: "Per l’amministrazione era idonea, valutiamo una nuova causa"

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di Nicola Bianchi

La sentenza – un anno e mezzo a una maestra di un asilo comunale per "condotte violente o minacciose" su alcuni bimbi di 3-4 anni – è definitiva. Ma non, certo, la vicenda. Con le famiglie delle piccole parti lese che potrebbero ora dirottare il mirino verso il Comune che, come spiega l’avvocato Federico Guernelli, "scelse e ritenne idonea quella maestra poi condannata".

Il caso. È il 2 febbraio 2021 quando una maestra cinquantenne della scuola comunale d’infanzia Manzini finisce in manette per presunti maltrattamenti dopo le denunce di alcuni genitori dei piccoli che aveva il compito di accudire, misura poi trasformata in sospensione. Scoppia un vero e proprio scontro tra Procura e Tribunale per la misura cautelare che inizialmente viene rigettata e poi riconosciuta dal Riesame. Nel capo di imputazione finiscono 20 episodi, dal 13 gennaio al giorno delle manette: strette "con vigore", prese per "un braccio" o, in un caso, per i capelli, una bimba sollevata da terra, "trascinata fino a farla cadere e spinta contro una cassettiera pretendendo che si sedesse", grida. Il 14 ottobre la sentenza: 1 anno e 6 mesi in abbreviato con pena sospesa e 3mila euro a ogni parte civile (10), già risarciti.

In giudicato. Ma la pronuncia del gup Francesca Zavaglia non viene mai impugnata e nei mesi scorsi è diventata definitiva. Motivo? La donna, che ha sempre gridato la sua innocenza ("da 30 anni faccio questo mestiere e ho dato tutta la vita"), ha detto stop. Non ha avuto più la forza psicologica ed economica di andare avanti e affrontare un secondo grado di giudizio, dalla scuola è stata licenziata e oggi fa tutt’altro.

Rabbia e stizza. Scrive il gup nelle 18 pagine di motivazioni che "non era la finalità educativa a muovere l’imputata, ma la rabbia, l’insofferenza, la stizza, l’estrema irritabilità in una condizione, almeno in quel suo momento di vita, di totale inadeguatezza alla funzione". Non solo. Nell’atto si parla di "contegni violenti e mortificanti" nei confronti dei bimbi e un forte "disagio nell’ambiente scolastico".

Danni al Comune? E adesso? Spiega l’avvocato Guernelli parte civile per alcune famiglie: "Attendiamo le perizie medico-legali su genitori e bambini, i quali spesso tornavano in lacrime, si schiaffeggiavano, si autoaccusavano di essere brutti e cattivi. Poi verranno quantificati i danni economici per un eventuale procedimento civile". Non è tutto. La novità potrebbe riguardare il Comune, che si vide rigettare la richiesta di costituirsi parte civile e ora potrebbe trovarsi una denuncia contro per aver scelto quella maestra, risultata poi non idonea e condannata.

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