Magenta #9: "Riecco i ‘ceffi’ della Bolognina"

La rock band stasera porta al Teatro Dehon uno show per presentare il cd, in edizione limitata, del proprio album di debutto

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di Benedetta Cucci

‘Ceffi della Bolognina’ in versione limited alla Cirenaica. Succede infatti che Magenta#9, la band del rione più pop di Bologna, abbia deciso di ‘espatriare’ in un altro quartiere, per presentare al Teatro Dehon questa sera il cd di debutto in edizione limitata e numerata a mano. Le 100 copie saranno a disposizione (assieme alla locandina dell’evento in formato 70×100) all’interno dello spettacolo organizzato per la rassegna Bologna e Nuvole. E che spettacolo: ci sono anche le ballerine e una doccia, per ricalcare le scene di un video clip, e poi l’omaggio a Gino Paoli, come racconta Alessio ‘Amos’ Amorati, il cantante della rock band. Apertura porte alle 20, concerto alle 21.

Amorati, il cd più atteso della Bolognina!

"In effetti… Le otto canzoni sono uscite in tutte le salse, dal digitale ai video, ma finalmente un cd prodotto dalla nostra etichetta Bolognina Records, che i nostri fan potranno avere nelle proprie mani questa sera. In più assisteranno a un concerto che è più uno spettacolo, perché abbiamo studiato un vero show adatto a un teatro così prestigioso come il Dehon".

Come sarà?

"Una situazione dove mettiamo in scena l’album con vari contenuti visual, perché a ogni brano corrisponde un video clip. A ogni canzone ci sarà un cambio costume e tutti i costumi li abbiamo realizzati appositamente, ma naturalmente saremo sempre rock, amplificatori e batteria sempre presenti".

Ma ci saranno le ballerine?

"Eh sì. Per il brano Non si può, con cui vincemmo Sanremo Rock nel 2020, escono dieci ballerine della scuola di ASD danza di Brescello, vestite da poliziotte, per rappresentare quello che facevamo noi nel video".

Di cosa parla Non si può, che tra l’altro uscì in piena pandemia, nel 2020?

"Di tutto quello che uno vorrebbe fare… Ci si sveglia la mattina e ci si dice: ma cosa faccio? Ma cosa riesco a fare? Guardando al di là delle cose più materiali e legate al denaro, magari uno si rilassa, pensa meno ai soldi e di più all’amore e all’amicizia e capisce che può fare quello che vuole, al di fuori di schemi e condizionamenti. Il brano uscì durante il primo lockdown e naturalmente assunse in quel momento un nuovo significato e fu ascoltatissimo".

Perché avete scelto un brano di Gino Paoli, Il cielo in una stanza, come cover?

"Perché secondo noi lui rappresenta l’essenza del rocker. Per i testi che ha scritto, per lo stile di vita, anche per il suo look. È totale. Se fosse vissuto in America, sarebbe stato un Elvis Presley. Gli abbiamo anche dedicato un videoclip dove i Magenta#9, da bravi Ceffi, combinano un mezzo casino".

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