FEDERICA GIERI SAMOGGIA
Cronaca

Maltempo e scuole chiuse, la preside: “Didattica a distanza, perché no?”

L’analisi della pedagogista Filomena Massaro, dirigente dell’Ic 12 di Bologna: “In Liguria esiste un protocollo per riattivarla di fronte a giorni di sospensione. Potremmo attivarla per chi ha tra gli 11 e 18 anni”

Maltempo e scuole chiuse, la preside: “Didattica a distanza, perché no?”

Bologna, 15 marzo 2025 – Oggi tutti a scuola, l’hanno deciso ieri pomeriggio il sindaco Matteo Lepore e il Comune (a differenza di tanti comuni del Ravennate) nonostante l’intesa ondata di maltempo che ha ha lambito Bologna e colpito ancora una volta la Romagna.

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Cosa succede oggi

Per oggi, a Bologna l'allerta meteo passa da rossa ad arancione (ma la pianura resta in rosso), ma sono previsti fenomeni più limitati ma potenzialmente violenti e localizzati. Sono previsti fa sapere l’Arpae, superamenti della soglia 3 sui tratti vallivi degli affluenti di destra del fiume Reno.

Allagamenti sui colli

Mentre la città ha tremato ma non ha subito danni particolari, gli allagamenti si sono visti in alcune strade collinari come via di Barbiano (chiusa solo per i mezzi a due ruote), via Torriane e via del Meloncello. Sul posto è arrivata la polizia locale per presidiare la situazione.

La polemica sulle scuole

Lepore , assicura come l’organizzazione in questi giorni sia “molto più robusta e preventiva rispetto agli episodi che abbiamo alle spalle, proprio perché quanto successo a ottobre ci ha fatto alzare la soglia dal punto di vista della Protezione civile”. Ma le opposizioni attaccano: “Lepore parla di ‘massima prudenza’, ma si limita a ordinare chiusure indiscriminate di scuole e palestre, senza adottare un approccio mirato e flessibile basato sulle reali condizioni delle diverse zone”, pungono i consiglieri comunali meloniani. E spunta anche una petizione dei genitori.

Scuole chiuse, la proposta della pedagogista

"Intanto una premessa va fatta: le allerte meteo non sono più un’eccezione. Perciò, davanti a questa ‘normalità’, occorre individuare altre soluzioni che non si limitino alla semplice chiusura delle scuole". Fatta salva, sempre e comunque, la sicurezza di tutti: studenti, docenti, collaboratori scolastici e segreterie. Prendere atto di quel che accade e spostare l’attenzione per far sì che qualcosa cambi, magari anche toccando tasti dolenti: da preside dell’Istituto comprensivo 12 e prima ancora da pedagogista, Filomena Massaro delle domande se le pone e soprattutto cerca di individuare delle risposte. "Non possiamo rimanere immobili e inerti – avverte –. Occorre aprire un ragionamento: anche se lo speriamo, questa non sarà certo l’ultima allerta rossa".

Al primo punto di un eventuale ordine del giorno su cosa fare a scuola davanti a simili emergenze, la preside mette appunto la stessa allerta rossa che "impone decisioni. La scuola lo comprende bene, ma perché non valutare a fondo cosa implichi?". È sotto gli occhi di tutti i bolognesi: ieri c’era un’allerta massima e meno gocce d’acqua del previsto sono cadute dal cielo.

"Ad esempio si potrebbe capire se sia possibile, con un’allerta rossa, mettere in atto una modalità intermedia, graduale che non sfoci per forza nella sospensione dell’attività didattica", continua Massaro.

Il secondo punto s’impernia sulla Dad, la spinosissima Didattica a distanza che tutti hanno imparato a conoscere (e a odiare) durante la pandemia da Covid.

"Confrontandomi con un collega di Genova – racconta Massaro – ho saputo che l’Ufficio scolastico regionale ligure e la Regione hanno siglato un protocollo d’intesa sul ricorso alla Dad a fronte di molti giorni di sospensione delle lezioni".

È vero, Bologna non ha subito degli stop prolungati e, in genere, una giornata viene vissuta come una vacanza extra.

"Ma se non fosse per un giorno solo? Il problema va posto – osserva la preside –. La Dad l’abbiamo sperimentata, ne conosciamo bene i pro e i contro non va demonizzata tout court. Ad esempio, la si potrebbe pensare per la fascia che va dagli 11 fino ai 18 anni, mentre per i più piccoli ricorrere a un’altra didattica".