CHIARA CARAVELLI
Cronaca

La mamma di Davide Ferrerio: “Parlo con lui, non mi arrendo. Gli dico alzati e torna a casa”

Giusy Orlando racconta lo strazio per suo figlio in stato vegetativo dall’agosto 2022: “Spero ancora, ma è sempre più difficile. Non so se lui mi sente o percepisce qualcosa. La sera dell’agguato prima di uscire di casa mi salutò con le sue ultime parole: ‘Ti voglio bene’”

Davide Ferrterio, 23 anni, insieme a sua madre Giusy Orlando prima dell’agguato dell’11 agosto 2022 a Crotone

Davide Ferrterio, 23 anni, insieme a sua madre Giusy Orlando prima dell’agguato dell’11 agosto 2022 a Crotone

Bologna, 13 agosto 2024 – Due anni. È il tempo passato da quell’11 agosto 2022, quando Davide Ferrerio venne brutalmente pestato per un tragico scambio di persona mentre si trovava in vacanza a Crotone, in Calabria. Da quel giorno è in stato vegetativo. Due anni che per la mamma di Davide, Giusy Orlando, per il papà Massimiliano e per il fratello Alessandro, sembrano eterni. Come se il tempo si fosse fermato a quella sera d’estate.

Signora Orlando, sono passati due anni da ciò che è successo a suo figlio. Come sta e come vive questo momento?

“È difficile esprimere a parole il dolore che provo dentro di me. Ieri (domenica, ndr) mi sono passati davanti tutti i momenti, guardavo l’orologio e ripensavo a quella sera di due anni fa quando è uscito di casa e mi ha salutata. A quando l’ho rivisto poco dopo mentre lo portavano in ospedale. Le ultime parole che mi ha detto: ‘mamma ti voglio bene’. Ho pianto, tantissimo. Sono stati due anni di sofferenza, di strazio. Guardo mio figlio fermo in un letto e continuo a chiedermi ‘perché’. Perché Davide è stato ridotto così”.

La vostra vita, come famiglia, è cambiata radicalmente da quel giorno.

“Niente è più lo stesso. Nel mese di agosto andavamo sempre al mare, non stavamo mai a Bologna. Oggi mi ritrovo qui a fissare mio figlio che non dà segni di vita e non riesco a darmi pace. Davide non c’entrava nulla, si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. E io non mi darò mai una spiegazione per quello che è successo, perché una spiegazione non c’è. Qualcuno ha deciso per mio figlio, per un ragazzo di vent’anni che aveva una vita davanti”.

Come vive oggi il rapporto con Davide?

“Ci parlo sempre quando lo vado a trovare, ma anche le parole stanno finendo. Ripercorro quello che abbiamo fatto insieme nel breve tempo che ci è stato concesso. Guardo le foto e penso a quello che invece ancora avremmo potuto fare. Mi chiedo cosa avrei potuto dirgli se avessi saputo che quello sarebbe stato l’ultimo giorno insieme a lui. Non so se riesce a sentirmi, se percepisce l’amore infinito che mi lega a lui, ma spero di sì. È straziante perché ogni volta che vado via dall’ospedale realizzo che Davide non verrà con me, che non sarà a casa con noi, quella casa ancora piena di tutte le sue cose che sono rimaste ferme lì”.

Davide da quell’11 agosto è in stato vegetativo. Dentro di lei c’è ancora la speranza che qualcosa possa cambiare?

“Sì, quella speranza non l’ho mai abbandonata ma più passa il tempo e più è difficile. All’inizio era molto più forte, anche perché non riuscivamo a credere che fosse successa una cosa così grave. A oggi continuo a sperare, in cuor mio lo faccio ogni giorno e prego affinché da un momento all’altro qualcosa possa cambiare. Molte volte quando vado via dall’ospedale mi avvicino a mio figlio e all’orecchio gli sussurro: ‘Dai Davide alzati, torna con noi a casa’. Le sue condizioni, purtroppo, non sono mai cambiate, servirebbe un miracolo. Ma io non voglio rassegnarmi all’idea di non poter riavere indietro il mio angelo”.

Dal punto di vista giudiziario si è da poco concluso l’appello per l’aggressore di Davide, Nicolò Passalacqua, così come il primo grado per Anna Perugino e Andrej Gaju. Alla luce di quanto deciso, pensa che sia stata fatta giustizia per suo figlio?

“Assolutamente no, è mancata anche quella oltre all’umanità e al rispetto per vita di un ragazzo di vent’anni. Passalacqua ha avuto uno sconto di pena, mentre alla Perugino (colei che è considerata la mandante della spedizione punitiva, ndr) sono state concesse le generiche con la riqualificazione del reato in lesioni gravissime. Mi chiedo come si possa accettare tutto questo, mio figlio non ha più un futuro: assurdo e inaccettabile”.

Davide era un grande tifoso del Bologna. Quest’anno i rossoblù affronteranno la Champions, rinnoverete il suo abbonamento?

“Sì, lo farà suo fratello Alessandro. Tutta la società ci è sempre stata vicina e per questo li ringraziamo moltissimo. Sarebbe stato il suo sogno vedere la sua squadra del cuore in Champions, rinnovare l’abbonamento è anche un modo per mantenere sempre vivo il suo ricordo”.