Mampieri: "L’Apollino di Canova Un gioiello unico e riscoperto"

La referente dei Musei civici racconta la ‘vita’ della scultura nella collezione comunale "E presto sarà anche restaurata"

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La storia continua e le novità artistiche sono sempre dietro l’angolo. Antonella Mampieri, dei Musei civici d’Arte antica, con i suoi studi ha reso un ulteriore contributo alle opere conservate alle Collezioni Comunali d’Arte di Palazzo d’Accursio, attribuendo nel 2013 la statua dell’Apollino, del 1797, ad Antonio Canova e non al suo allievo Cincinnato Baruzzi.

Antonella Mampieri, una scoperta casuale?

"Stavo lavorando alla monografia di Baruzzi, quando ho trovato un documento che dava informazioni sull’acquistato della statua. Si erano perse le tracce dopo la vendita all’asta nel 1839 da parte della vedova di Luigi Sommariva. Nel catalogo figurava una descrizione dell’Apollino come lo vediamo oggi".

La storia è interessante…

"È vero. Abbiamo anche una testimonianza del 1820 della sua esistenza in un’incisione con tutte le opere del Canova realizzata da Isabella Teutochi Albrizzi. Nel 1850, in un viaggio, Baruzzi ritrova la statua e la porta nella sua casa a Bologna. Alla sua morte lascia tutto al Comune".

E poi?

"La villa verrà venduta alla famiglia Neri e il Comune tratterrà delle opere tra cui l’Apollino che, a inizio ’900, è nella nostra Pinacoteca risultando ancora un Canova. Poi è trasferito alle Collezioni, dove inizia ad essere considerato come una copia di una statua del Canova. Fino a quando i documenti e le lettere del Sommariva non mi confermeranno che la statua è di Canova".

Ora la statua è stata richiesta per la mostra su Canova a Possagno (Treviso, ndr)?

"Certamente, e il comitato organizzatore finanzierà il suo restauro all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che ha presentato un progetto per ricercare le tracce della patinatura originale. In quel periodo Canova adoperava un tipo di patinatura che poi smise di usare".

Inoltre?

"Abbiamo fatto una convenzione con il Politecnico di Milano per la scansione 3D di statua e basamento. Tolta la statua, si capirà come funziona il meccanismo che la fa ruotare".

Nicoletta Barberini Mengoli

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