Bologna, i manifesti Pro Vita tornano in città

I cartelloni contro la teoria gender ritornano dopo le polemiche con il sindaco Lepore che aveva chiesto un parere legale per rimuoverli. Pierboni: "La libertà di espressione va sempre difesa"

Bologna, 29 ottobre 2022 - I manifesti Pro Vita & Famiglia contro la teoria gender sono tornati in città. Dopo le polemiche con il sindaco Matteo Lepore che aveva chiesto un parere legale per rimuoverli, questa volta il messaggio ’Basta confondere l'identità sessuale dei bambini. Stop gender nelle scuole’, ha girato per Bologna su un camion vela. E – dice Francesco Perboni, referente locale di Pro Vita & Famiglia – prossimamente ne torneranno altri, dando il via alla seconda fase della campagna: “La libertà di espressione va sempre difesa. Lepore rispetti la Costituzione“.

Francesco Perboni davanti ai manifesti Pro Vita
Francesco Perboni davanti ai manifesti Pro Vita

Perboni, tra l’altro, mostra il parere dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, in cui si si segnala che il “comitato di controllo nei confronti del messaggio di cui si discute non ha rilevato gli estremi per un intervento“. Gli fa eco il leghista Matteo Di Bendetto: "Il sindaco Lepore porta avanti un pensiero unico. In più ci risulta da un’interrogazione in data 11 ottobre che lo informava che non poteva censurare quesi manifesti.Ciò nonostante, il giorno dopo il sindaco ha iniziato la sua campagna per censurare questi manifesti, in  modo incostituzionale".

D’accordo Stefano Cavedagna (Fratelli d’Italia): "I manifesti sono assolutamente leciti, esprimono una libera opionione, non scherniscono nessuno. Invece che queste battaglie ideoligiche, Lepore pensi agli enormi problemi  di sicurezza, mobilità e ai tanti morti sulle strade".

Le parole di Lepore  il 12 ottobre erano state chiare, spiegando la necessità di "valutare d’inserire correttivi alle regole attuali sulle affissioni pubbliche. Perché tra libertà di espressione, sempre da difendere e garantire, e campagne discriminatorie c’è una bella differenza. Una differenza che la destra non sa, o non vuole, capire. A Bologna non tolleriamo l’intolleranza. Viva la libertà. Quella vera. Di tutti, per tutti".

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