Bruno
Cinanni*
Finalmente ci siamo, a settembre giungerà nella nostra città il rappresentante dell’Icomos, l’ispettore Olivier Poisson.
Questa visita costituisce una tappa fondamentale del lungo percorso che ha visto nel
2006 l’inserimento dei portici di Bologna nella lista propositiva italiana dei siti candidati a diventare Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Centrare l’obiettivo significherebbe accendere un riflettore mondiale sulla nostra bella città, con un’importantissima ricaduta sul tessuto economico e sociale della stessa.
Un’occasione imperdibile, soprattutto dopo il tragico periodo appena vissuto.
Da anni il Centro per l’Unesco di Bologna è impegnato in prima linea in attività di
sensibilizzazione e promozione sul tema, tramite convegni, spazi di esposizione
aggregazione, eventi anche di carattere internazionale, talvolta presso la propria
prestigiosa sede di Palazzo Torfanini, anche coadiuvato dai Lions e dall’associazione
“Arte sotto i Portici”, che ringrazio espressamente nelle persone del dott. Peppino Della
Balda e del dott. Francesco Cordua.
Il Centro per l’Unesco di Bologna ha più volte affermato che i portici sono luoghi di
rievocazione di scene di vita, di emozioni, affetti, ricordi, luoghi d’incontro, un’immersione in sensazioni, odori, colori, atmosfere. Percorrendoli
si ha l’impressione
di imbattersi negli spiriti di Carducci, Stendhal ed altri grandi che questa città l’hanno
vissuta e amata. Il portico è storia, è arte, è fascino, è casa, è Bologna. Preservare i portici
da atti vandalici, imbrattamenti e incuria è oggi quanto mai prioritario.
Il Centro per l’Unesco di Bologna auspica che l’intera cittadinanza bolognese mantenga fermo lo sguardo sull’obiettivo finale, con la costanza e l’entusiasmo finora dimostrate.
* Presidente del Centro
per l’Unesco di Bologna
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