Mantovani: "Mazzoni fugge dal Paese reale"

Congresso dem, l’aspirante segretario: "Lei mi chiede d’incontrarci in due circoli? Ok, ma accetti anche il dibattito pubblico con la stampa"

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di Rosalba Carbutti

"Chiariamo: è da settimane che chiedo a Federica Mazzoni di partecipare a un dibattito pubblico, con un moderatore, alla presenza della stampa. Lei ha rifiutato tutte le mie proposte e oggi dice che non siamo il Grande Fratello. Peccato che di tutto questo ne parli a mezzo stampa...". Il sindaco di Molinella Dario Mantovani, aspirante segretario provinciale del Pd, ribadisce la necessità di confrontarsi con la sua avversaria davanti a una platea più larga possibile.

Mazzoni le ha proposto due incontri in due circoli, Pieve di Cento e il Passepartout.

"Posso accettare di andare in circoli da concordare assieme, se lei mi dà la disponibilità di fare il confronto che dico io con un dibattito trasmesso online, un moderatore e la stampa che fa le domande... Federica dice che il Pd deve avvicinarsi e aprirsi al paese reale? Ecco, l’occasione per far vedere un partito che guarda agli iscritti e alla società. Se presentiamo la nostra mozione in un circolo, in quanti ci ascoltano? In venti? Il congresso si fa tutti i giorni. Nella modalità che dico io avremmo un pubblico di 7mila con la tessera Pd e tanti altri".

Lei ha denunciato irregolarità alla commissione del congresso. Le hanno risposto?

"La nota è stata generica: ‘A entrambi i partecipanti sono state garantite pari opportunità’. Ma se andiamo oltre al regolamento, se Federica presenta la sua mozione il martedì in un circolo e il mercoledì si vota lì per il congresso, mi pare ci sia comunque un problema di opportunità politica. Sarà un caso, ma dopo la mia segnalazione non ci sono state più iniziative del genere".

Lei, però, avrebbe potuto partecipare, non le hanno chiuso le porte dei circoli...

"Giro la domanda alla mia avversaria: se mi fossi presentato contemporaneamente a lei avrebbe comunque partecipato? In ogni caso, alle iniziative di Mazzoni nei circoli non sono stato invitato".

Oltre alle polemiche, ci sono due punti dirimenti: l’affluenza scarsa al congresso e il calo degli iscritti. Che fare?

"A differenza di quello che dice Mazzoni, il Pd è lontano dal Paese reale. Non so, infatti, se la maggioranza del partito che l’appoggia sa andare a Baricella senza navigatore... Ma a parte l’ironia, perdiamo iscritti perché non parliamo di argomenti centrali nella vita delle persone".

Cambiare volto al partito è un punto di partenza?

"Mi fa sorridere che Mazzoni e Meogrossi parlino di chissà quali rivoluzioni copernicane quando sono stati rispettivamente nella segreteria del Pd e coordinatori della stessa segreteria... Perché non applicare le soluzioni proposte in questi anni?".

È necessario rimodulare i circoli come ha detto la sua rivale?

"Rimodulare mi pare un modo carino per dire ’tagliamo’. Non posso rispondere a questa domanda perché non conosco le reali condizioni economiche del Pd. Mazzoni e Meogrossi, invece, le sanno eccome. Il problema degli affitti dei circoli c’è, ma si valuti caso per caso".

Qualche idea?

"Di certo usare un circolo solo per qualche giorno alla settimana non è sostenibile. Bisognerebbe condividere gli spazi, magari con associazioni di volontariato e del terzo settore, così da dividere le spese".

Dopo lo strappo delle primarie con i ribelli del Pd, Mazzoni parla di ricucire il partito e dice no a prove di forza.

"Al di là della solita retorica, ’abbattiamo i muri’, mi pare che in parte del Pd non ci sia la sensazione di essere nella stessa casa. E questo al di là dell’esclusione dalla lista del Pd di alcuni dem (come gli assessori Alberto Aitini e Virginia Gieri, ndr). Mazzoni potrebbe dimostrare quello che dice proprio ora, al congresso, evitando di fuggire".

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