Marco Lelli Ricci incidente, svolta nell’inchiesta: sei indagati per omicidio stradale

Iscritti tecnici e responsabili della sicurezza del cantiere nel Ferrarese. Il ragazzo era una promessa del basket

Marco Lelli Ricci, nel riquadro, e la scena dell'incidente in cui ha perso la vita

Marco Lelli Ricci, nel riquadro, e la scena dell'incidente in cui ha perso la vita

Bologna, 23 aprile 2022 - Venti giorni dopo la morte del giovane cestista Marco Lelli Ricci, la Procura presenta il conto ad amministratori e responsabili del maledetto cantiere su via Nuova, tra Renazzo e Pilastrello, nel Ferrarese. Lì, dentro quel ’cratere’ non protetto adeguatamente, è finita la macchina della famiglia del quindicenne di Granarolo, la sera del 3 aprile.

Sei gli indagati a Ferrara per omicidio stradale dal pm Fabrizio Valloni: l’amministratore e il responsabile della sicurezza dell’impresa alla quale sono stati affidati i lavori, due funzionari dell’amministrazione provinciale estense, ente proprietario della strada e appaltatore dei lavori, il padre della vittima che guidava l’auto e infine la conducente del mezzo la cui targa, il giorno seguente, era stata scoperta sul luogo dell’incidente. Targa subito sequestrata per capire il perché (e soprattutto quando) si era staccata dalla macchina – inizialmente sconosciuta – per cadere nella buca dove ha trovato la morte il giovane bolognese.

Una targa, una recinzione metallica divelta a bordo strada, poi sostituita, un terrapieno che separa dalla voragine solo da un lato dell’arteria: sono ancora tanti i dubbi e i punti oscuri. Sono molte le domande che dovranno trovare risposta, a partire dal perché il Nissan Qashqai dei Lelli Ricci quella sera abbia percorso una strada chiusa finendo poi nella buca di tre metri. Ma anche se prima di loro, un’altra auto abbia percorso lo stesso tratto, sbattendo contro una transenna forse messa a protezione del ’cratere’, abbattendola e modificando lo stato dei luoghi. Fondamentale per la Procura estense sarà capire se sia stata adottata ogni precauzione per rendere sicuro il cantiere.

L’incidente è accaduto attorno alle 21 di tre domeniche fa: Marco era dietro nell’auto insieme ai genitori, con il babbo al volante. Tutti stavano tornando a Granarolo dopo una partita a basket a Finale Emilia. Il Qashqai ha imboccato via Nuova nonostante i cartelli che indicavano il cantiere aperto e la strada interdetta, finendo la sua corsa nello scavo. Marco, promessa del basket e con un importante passato nelle giovanili della Virtus Bologna, è morto sul colpo, mentre papà e mamma sono finiti in serie condizioni al Maggiore.

"Siamo sgomenti e senza parole", disse tra le lacrime l’allenatore del Granarolo Basket Village, Marco Cavicchioli. "Stavamo rientrando tutti insieme, avevamo finito di giocare – raccontò il coach –. Quasi tutti, o comunque molti, hanno percorso quella strada. La famiglia di Marco non è stata la prima a incappare nell’errore che, purtroppo, è stato tragico e per Marco fatale. Poco prima dell’incidente qualcuno tramite chat, messaggi e WhatsApp, aveva comunicato che per sbaglio era stata imboccata una via dove c’erano dei lavori e senza uscita. Avevano rischiato molto grosso, rendendosi conto della sbarratura finale quasi all’ultimo". Ora l’inchiesta con un primo punto fermo arrivato nelle ultime ore.

l. g.

 

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