Marco Lelli Ricci incidente, recinzione divelta. E l’auto è finita nello scavo

Svolta nelle indagini sulla tragedia del 15enne bolognese lungo la strada del Ferrarese interessata a dei lavori. La Nissan dei genitori del ragazzo non ha incontrato protezioni abbattute da una vettura passata poco prima

Marco Lelli Ricci aveva 15 anni

Marco Lelli Ricci aveva 15 anni

GRANAROLO (Bologna), 7 aprile 2022 - Una targa ‘orfana’. Una recinzione metallica divelta, a bordo strada, poi sostituita. Un terrapieno che separa dalla voragine solo da un lato della strada, ma non dall’altro, quello sotto inchiesta e sequestrato. Sono tanti i dubbi ed i punti oscuri sull’incidente, avvenuto domenica sera in via Nuova a Pilastrello di Cento (Ferrara), dove ha perso la vita il 15enne di Granarolo (Bologna) Marco Lelli Ricci. Il giovane, insieme ai due genitori rimasti feriti e tuttora ricoverati al Maggiore di Bologna, stava tornando da una partita di basket giocata a Finale Emilia. Andava tutto bene prima che il Nissan Qashqai dei Lelli Ricci piombasse, nel buio della notte, in una voragine stradale, un cantiere dove in futuro dovrebbe sorgere un ponticello.

I punti oscuri. Via Nuova è interrotta sia per chi viene da Bologna che per chi viene da Ferrara. Nel primo caso, oltre ad alcuni cartelli che indicano i lavori, a margine dello scavo c’è una recinzione metallica poi un terrapieno. Nell’altra direzione, da dove proveniva la famiglia, il terrapieno non c’è e non c’è mai stato. Anche qui c’era una recinzione metallica a delimitare la buca. La recinzione, però, è stata trovata dai carabinieri di Ferrara a bordo strada, e ora è stata sostituita con un’altra recinzione, nuova, che, però, è stata posizionata ben prima dello scavo e non solo a limitare la buca. Come, comunque, l’avrebbero dovuta trovare i Lelli Ricci. Pare, però, non sia stato così.

La targa. Alcuni addetti del cantiere, all’indomani dell’incidente, hanno rinvenuto, tra la terra, una targa che non appartiene al Nissan dei Lelli Ricci e che era a poca distanza dalla vecchia recinzione divisoria tra la carreggiata e la voragine. L’auto a cui appartiene questa targa anteriore sarebbe già sotto sequestro e le indagini, adesso, puntano a capire se qualcuno, prima dei Lelli Ricci, abbia fatto lo stesso errore di proseguire sulla strada con i segnali dei lavori in corso.

L’ipotesi sulla quale si sta indagando, infatti, è che un’altra auto, impattando contro la recinzione l’abbia buttata a terra, perdendo la targa, e che, poi, abbia fatto inversione di marcia. Se le cose fossero effettivamente andate così questo spiegherebbe il perché il Qashqai diretto a Granarolo non abbia urtato nulla e sia finito, senza rallentare, direttamente nello scavo, facendo un volo di quasi tre metri. Certo è che i residenti testimoniano di vedere continuamente auto che, nonostante i cartelli, proseguono dritto per, poi, fare inversione alla vista delle transenne metalliche, come testimoniano anche alcuni post su Facebook del vicinato. Un’altra certezza è che a chiedere aiuto è stato il padre del 15enne. L’uomo, nonostante le fratture riportate nello schianto e lo choc, poco dopo l’impatto, è riuscito ad uscire dal veicolo, risalire dallo scavo, correre nella casa più vicina per chiedere di chiamare i soccorsi. Un’ultima precisazione, però, va fatta: su via Nuova abbiamo verificato che non c’è nemmeno un lampione.

 

 

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