"Marconi, la ripresa dei voli solo a maggio"

Ventola, ad dell’aeroporto: "Ma la vera schiarita si avrà a estate inoltrata". Alla Regione chiede di "sospendere la tassa sul rumore"

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L’aeroporto Marconi archivia il miglior bilancio degli ultimi dieci anni, con 125,1 milioni di ricavi nel 2019: +9,6% sull’anno precedente. E un utile di 21 milioni (+16%). Crescita record del traffico (+7%), più del doppio della media italiana. Ma, allo stesso tempo – come tutti gli scali – il nostro hub paga un prezzo altissimo all’emergenza Covid-19. "Nelle ultime due settimane il traffico è calato del 99%", calcola Nazareno Ventola, ad e direttore generale del ‘Marconi’. Tradotto: un solo volo Alitalia al giorno, da e per Roma.

Come leggere i dati di bilancio in questo momento?

"Dicono che la società ha le spalle larghe. E questa solidità sarà il fattore chiave per affrontare l’emergenza da una posizione di maggiore forza".

Insomma, c’è fieno in cascina.

"E a rafforzare la società c’è la proposta del cda di destinare il 5% dell’utile a riserva legale e il 95% a riserva straordinaria. Niente cedole e dividendi".

Come affrontate questo crollo di traffico?

"Riducendo i costi di gestione. Dal 21 marzo abbiamo circa 500 dipendenti del gruppo in Cassa integrazione straordinaria".

Con quali prospettive?

"Abbiamo chiesto la Cigs per dodici mesi. Ma speriamo che con la ripresa dell’attività si possa prevedere un progressivo rientro, in un tempo inferiore".

Che tempi prevedete?

"Studiamo scenari e report. Penso che aprile sarà vicino allo zero. Difficile ipotizzare una vera ripresa a maggio. Poi vedremo se si allenteranno le restrizioni".

Un traguardo auspicabile?

"Estate inoltrata. Prima riprenderà il traffico nazionale. Poi ci sarà la lenta ripresa dei voli internazionali, che per noi valgono il 75% del totale".

Venite da un 2019 con un traffico record di oltre 9 milioni di passeggeri. Si possono azzardare stime per quest’anno?

"A livello nazionale si stima un calo di traffico almeno del 50 per cento".

Finita l’emergenza, come si ripartirà?

"Immagino una situazione di transizione che, per anni, interesserà tutta la filiera del comparto aereo. Non credo ci sarà un rimbalzo repentino ai livelli pre crisi".

Chi lavora oggi al ‘Marconi’?

"Sono garantiti i servizi minimi operativi. Poi c’è la parte amministrativa e legale: dobbiamo preparare la trimestrale di maggio. Va da sé che tutti lavorano in assoluta sicurezza".

Questo lungo stop avrà riflessi al momento di ripartire?

"Stiamo facendo di tutto per farci trovare il più efficienti possibile. Ma serve attenzione da parte delle istituzioni, perché il nostro settore sarà uno dei motori della ripresa, quando ci sarà".

Che attenzioni chiedete?

"L’attuale sistema di tassazioni e oneri è da rivedere: per esempio l’aumento dell’Ires sulle società in concessione. Credo poi che sarebbe utile che la Regione sospendesse l’Iresa, la tassa sul rumore, come ha fatto il Lazio. I livelli di traffico non saranno tali da giustificarla. Le compagnie aeree, quando si tornerà a volare, chiederanno tariffe più basse da parte degli aeroporti e maggiori incentivi. Non possiamo partire svantaggiati, appesantiti da ‘zavorre’ di costi che non possiamo permetterci".

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