Marconi, un nuovo museo a Bologna, Pelagalli: "Un genio da valorizzare"

Il papà dell’expò della Comunicazione: "Lusingato dall’attenzione di governo e amministrazione, lavoriamoci"

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Bologna, 11 novembre 2022 - "Chi sono io? Un ragazzino che settant’anni fa andava alle medie Guinizzelli, in via Sant’Isaia. E che prese 2 in Italiano perché non aveva la radio in casa". Parlare con Gianni Pelagalli è registrare un nastro, come insegnato da Thomas Alva Edison, e poi trasmetterlo per tuffarsi in un passato geniale, dove protagonista era Guglielmo Marconi. E proprio la figura dell’inventore della radio fa da fulcro sia per quanto riguarda il museo fondato da Pelagalli, l’esposizione della ’Comunicazione e del Multimediale’ di via Col di Lana, sia rispetto ai nuovi programmi di Comune e ministero della Cultura sul 2024, neanche tanto lontano. La sottosegretaria Lucia Borgonzoni l’ha detto e ridetto: serve un museo vero, più centrale, che celebri la grande figura di Marconi, magari da inaugurare proprio durante le celebrazioni dei 150 anni dalla nascita.

Pelagalli, lei è d’accordo?

"Ho letto dei propositi del ministero, e devo dire che sono in contatto con la sottosegretaria Borgonzoni da tempo – spiega Pelagalli –, come sono anche in contatto con il sindaco Lepore e la sua delegata alla Cultura, Elena Di Gioia. Sono propositi molto interessanti. E lusinghieri, lo ammetto".

Sarebbe quindi pronto a trasferire la sua collezione in un museo più grande?

"Le dirò, gli spazi del Pelagalli, che è una struttura dignitosa e amata, sono di sicuro angusti. È un tema che ho posto da tempo, ho sempre lavorato cercando la sua piena valorizzazione. Sono contento dell’interessamento di governo e Comune, per cui sono pronto a ragionare per una nuova sede, sono disponibile a capire l’entità del progetto, le modalità, i tempi".

Il suo museo tiene al suo interno oltre duemila pezzi che raccontano la storia della comunicazione moderna. Qual è la sua funzione oggi?

"Marconi è il fulcro, la radio è la regina della moderna comunicazione, un’invenzione straordinaria non superata dal tempo. Il ruolo di Marconi però è ulteriormente arricchito dalle tanti appendici dei decenni che lo hanno seguito. E poi Edison, oggi le sue invenzioni con quelle di Marconi si intrecciano meravigliosamente. Stiamo tornando a vedere tanti ragazzi al museo, pre-pandemia facevamo 7-8mila presenze di studenti l’anno e il ruolo della struttura non è cambiato: sarà un punto di riferimento anche quando nascerà il nuovo Marconi nell’anno 3.000".

Pronti per le celebrazioni dei 150 anni dalla nascita?

"Assolutamente, è il museo vuole esserne protagonista".

 

 

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