Marelli chiude a Crevalcore. A rischio 230 lavoratori. Via a sciopero e presidio: "L’azienda ci ripensi"

I sindacati annunciano lo stop anche degli altri stabilimenti in Italia, venerdì "Decisione irrispettosa, si apra subito un tavolo di crisi con il Ministero" .

Marelli chiude a Crevalcore. A rischio 230 lavoratori. Via a sciopero e presidio: "L’azienda ci ripensi"
Marelli chiude a Crevalcore. A rischio 230 lavoratori. Via a sciopero e presidio: "L’azienda ci ripensi"

Marelli ha dato ben poche speranze. All’incontro di ieri a Roma con i sindacati, la direzione aziendale – Marelli è gestita dal fondo americano Kkr – ha annunciato che chiuderà entro la fine dell’anno lo stabilimento di Crevalcore, che produce componenti in plastica e lavora i componenti in alluminio per motori endotermici. E, soprattutto, dà lavoro a 229 persone.

Perciò, secondo i piani, la produzione del reparto plastica verrà spostata nell’impianto di Bari, quella dell’alluminio invece verrà esternalizzata.

Una scelta, è stato spiegato dall’azienda, dovuta a una serie di criticità sulla sostenibilità dell’impresa, tra cui la contrazione dei volumi legati ai motori a combustione, l’aumento dei costi di materie prime ed energia solo in parte compensati da possibili adeguamenti di prezzo e la mancanza di nuove commesse per quanto riguarda il settore nell’endotermico. Risultato: un calo del fatturato del 30% dal 2017 a oggi e una perdita costante di profittabilità. Le perdite di quest’anno ammonterebbero a circa sei milioni di euro, anche a causa degli aumenti dei costi dell’energia.

"Nei prossimi anni i trend di mercato preannunciano un ulteriore calo di volumi per lo stabilimento, con contrazione addizionale del fatturato del 50% e conseguente saturazione delle unità produttive non superiore al 30% della capacità già dal 2025. In aggiunta, la situazione dello stabilimento è aggravata dai costi dell’energia e dal loro impatto sul reparto di fonderia", fa sapere l’azienda stessa in una nota. Perciò, dopo una "approfondita analisi riguardo la possibilità di garantire la missione produttiva dello stabilimento di Crevalcore", la conclusione è stata che "la continuazione dell’attività è insostenibile". Fine delle discussioni.

Immediato lo sciopero dei lavoratori, che già da ieri hanno incrociato le braccia: chi era all’interno impegnato nel turno pomeridiano ha smesso di lavorare, gli altri si sono riuniti in presidio fuori dallo stabilimento e ci sono rimasti tutta notte. I sindacati hanno chiesto l’apertura di un tavolo di crisi al Ministero di Imprese e Made in Italy, mentre oggi si terrà l’assemblea per decidere il percorso di mobilitazione. E uno sciopero generale di Marelli Italia è previsto per venerdì, con la speranza di allargarlo a tutto il settore metalmeccanico.

Dal canto suo Marelli ha fatto sapere di essere aperta al dialogo con i sindacati e disponibile a un tavolo, "ma ha chiarito che non tornerà indietro sulla decisione di chiudere lo stabilimento di Crevalcore", fa sapere Mario Garagnani della Fiom. "Un comportamento irrispettoso. Abbiamo chiesto al più presto un tavolo per la gestione del piano sociale, ma la nostra richiesta è chiara: l’azienda deve tornare sui suoi passi – attacca Garagnani –. E col Ministero va aperto un percorso per salvaguardare l’occupazione e la produzione". In particolare, prosegue il sindacalista, "lascia perplessi il contesto in cui questa decisione è stata presa: è in corso una discussione nazionale sui percorsi di transizione ecologica, a fronte dei finanziamenti del Pnrr mirati anche alla gestione occupazionale e sociale. Inoltre, il fondo americano Kkr che controlla Marelli sta investendo nell’acquisizione di team in Italia: come può al contempo mettere in campo azioni di macelleria sociale, annunciando la chiusura di uno stabilimento che dà lavoro a 230 persone, senza discuterne?". Mobilitazione permanente e sciopero di otto ore per venerdì sono stati annunciati, oltre che da Fiom, da Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr.

Federica Orlandi

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro