
Margherita Vicario, attrice, cantante e regista, ha trionfato ai David
Arriva a Bologna dopo aver vinto tre David di Donatello, gli ambitissimi premi che consacrano il miglior cinema italiano, Margherita Vicario. Un trionfo per ‘Gloria!’, esordio alla regia per una delle più originali personalità della nuova canzone d’autore. L’artista è l’ospite dell’appuntamento di questa sera nell’Auditorium Biagi di Salaborsa (ore 18.30, ingresso gratuito con prenotazione) per la rassegna ‘Parliamo d’opera’, il ciclo di incontri che il Teatro Comunale dedica alle opere in cartellone. In questo caso protagonista il ‘Così fan tutte’ di Wolfgang Amadeus Mozart, in programma al Comunale Nouveau dal 25 maggio al 1° giugno.
Margherita Vicario, lei è una cantautrice che ha raccontato, in ‘Gloria!’, una storia di compositrici classiche del ‘700. "Tutto è nato dal desiderio di scoperta, di esplorazione di universi culturali a me lontani, che mi affascinano. E, una volta iniziato a conoscere realtà così diverse dal pop, finisco per immergermi completamente nelle storie, mi perdo. Così è successo con quella al centro del film".
Frutto anche della sua passione per la musica classica? "La mia formazione deriva dagli interessi e dagli ascolti casalinghi dei miei genitori. Tanto rock Anni ’70, quello inglese e americano, soprattutto, e tantissimi musical. Da Jesus Christ Superstar a Hair a Tommy. E da qui sono poi arrivata all’opera, che è la ‘madre’ di questo linguaggio sonoro, anche se è soprattutto sui compositori classici che riverso la mia attenzione. Schubert, Beethoven e Vivaldi sono il mio trio preferito".
Sono stati fonte di ispirazione per ‘Gloria’? "Vivaldi sicuramente. Il film infatti nasce molti anni fa, nel 2016. In realtà allora non immaginavo un lavoro come regista, ma ho studiato la scena delle compositrici donne, volevo saperne di più, imparare, avvicinarmi a un universo misconosciuto. Quando poi ho scoperto che gli orfanatrofi, nella Venezia di fine ‘700, sono stati la culla di una vera e propria scena di ragazze senza famiglia, che si sono accostate lì alla composizione musicale lì, mi è sembrato che fosse necessario condividere questa incredibile realtà. E, lentamente, si è sviluppata l’idea di fare un film".
Questa edizione di ’Parliamo d’opera’ è iniziata con Paolo Rossi, che è uno degli attori di ’Gloria!’. "Quando lavoravo alla sceneggiatura, e abbiamo delineato la figura del ‘prete cattivo’ ho subito pensato che non poteva che essere Paolo Rossi a interpretarlo. Una figura archetipica, ma non una caricatura, un attore che è stato al fianco dei giganti come Dario Fo e Giorgio Strehler e che ha accettato subito, perché, mi ha detto ‘la Messa è la forma più antica di opera teatrale e dentro c’è tutto, il bisogno di incantare il pubblico, la capacità di improvvisazione insieme al rigore formale’. È stato un onore averlo nel film e come tutti i grandi artisti, ha dimostrato che la sua umanità è pari alla sua bravura".
Lei continua a fare la cantautrice, ma a un nuovo film già pensa? "Certo, e le offerte non mancano. Ma sono molto cauta. Devo trovare un’altra vicenda che abbia per me lo stesso pathos di quella dentro ‘Gloria!’. E per adesso non c’è, ma arriverà".