Maria Fornasari compie 106 anni: "Gioco ancora a briscola"

Il racconto della signora nata a Molinella durante la Prima Guerra Mondiale. "Mi godo il tempo con la mia famiglia, tra un riposino e il mangiare bene"

Maria Fornasari, 106 anni compiuti ieri, con il figlio Sergio di 88 anni

Maria Fornasari, 106 anni compiuti ieri, con il figlio Sergio di 88 anni

Bologna, 12 maggio 2023 – Ha i capelli d’argento, lo sguardo vivace e la mente lucida e attenta. Ricorda e racconta anche durante la partita a briscola, consueto passatempo pomeridiano prima della cena e della tv. "In famiglia tra fratelli, cugini e nipoti eravamo in 24" spiega. Poi allontana il passato e torna al gioco. "Cos’è briscola: denari? E allora calo il cinque". Nulla da fare, conta i punti e vince lei, Maria Fornasari vedova Ravaglia che proprio ieri, in grande forma, si è lasciata alle spalle 106 primavere.

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"Per essere in ordine sono andata dalla parrucchiera. A proposito, vuol sapere di me?", alza il tono perché l’udito non è più quello di una volta. "Sono nata a Molinella il 10 maggio 1917, in piena prima guerra". Genitori contadini, tre tori da monta, zappa, patate, grano e insalata dall’alba a sera fatta per racimolare qualcosa da mettere in tavola. "Ancora ragazzina venivo in bicicletta a Bologna perché avevamo la terra vicino alle Due Madonne. Ogni tanto caricavo i panni sulla carriola e li sciacquavo nel Savena. Niente radio, la tv non c’era, e non c’erano le comodità". Vita dura, acqua del pozzo, bagno nella tinozza, niente toilette e ci si arrangiava. "A 14 anni ci siamo trasferiti alle Due Madonne. Ogni tanto partivo con mio padre su un calesse per vendere i prodotti della campagna in piazza Maggiore.

Nel ’36, a neppure vent’anni, ho sposato Cesare Ravaglia, stalliere dell’esercito, poi uscere. Alle nozze portavo un abitino blu e Cesare si era messo la cravatta". Tre figli, Sergio, Alvaro e Gianni, cinque nipoti, qualche gita a Rimini sulla moto ‘DKV’ del marito, rare vacanze a Lavagna, in Liguria, mai stata a Roma e neppure a Venezia, a Firenze, a Milano, a Napoli. "Quanto all’aereo l’ho visto solo passare". Adesso il tempo scorre tra la briscola, il riposino e i pasti. "Piccole dosi, ma di tutto: tortellini, lasagne, tagliatelle. In tv guardavo I Soliti Ignoti, con Amadeus. Vado a letto presto, ma se ci sono belle canzoni, quelle di Villa, della Pizzi, di Consolini, del Trio Lescano, resto alzata anche fino alle due di notte".

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