Marino Golinelli morto, il legame con l’Alma Mater. "Era sempre proiettato in avanti"

Il rettore Molari: "Opera ed esempio indelebili". Il predecessore Ubertini ricorda l’adozione della sequoia

All'Orto Botanico con Francesco Ubertini, già Rettore fino all'anno scorso

All'Orto Botanico con Francesco Ubertini, già Rettore fino all'anno scorso

Bologna, 21 febbraio 2022 - L'Alma Mater sente già la mancanza di Marino Golinelli, industriale, filantropo e imprenditore farmaceutico, scomparso a 101 anni. "Ci ha lasciati un uomo la cui opera e il cui esempio sono destinati a durare indelebilmente nella memoria e nella vita culturale della città e dell’Università. Sono state innumerevoli le collaborazioni che hanno legato Marino Golinelli all’Alma Mater – sottolinea il rettore Giovanni Molari –, in molteplici campi del sapere, dalle humanities ai Big Data, dalle arti al diritto e alla medicina, con una grande attenzione alla formazione dei giovani e allo sviluppo delle capacità imprenditoriali. La sua abilità nell’immaginare il futuro con il coraggio del visionario, con il realismo dell’imprenditore e con la generosità del filantropo ne hanno fatto un interlocutore ideale". Molari esprime vicinanza "ai familiari e tutta la mia ammirazione per l’uomo, nella certezza che le sue idee continueranno a vivere e nell’auspicio che il suo modello possa ispirare molti altri dopo di lui".

Modena, laurea Honoris Causa a Marino Golinelli - Inaugurato il nuovo centro ricerche polivalente di Alfasigma Ma qual è stato il segreto del successo di Golinelli? "Non lo conosco, altrimenti l’avrei già adottato – risponde Francesco Ubertini, già rettore fino allo scorso anno, dimostrando apprezzamento per quello che l’imprenditore ha saputo creare –. Ritengo che l’insegnamento che ci lascia sia la sua volontà di proiettarsi sempre in avanti, coltivava e portava avanti con determinazione i propri sogni e quando parlavo con lui al centro non c’era mai l’oggi, ma sempre il futuro. Aveva la capacità di guardare lontano e si era allenato per tutta la vita a guardare cose che gli altri non vedevano e questo aspetto me lo ha trasmesso e cercherò di portarlo con me". Ubertini ricorda la campagna di riqualificazione dell’Orto botanico di via Irnerio. "La moglie Paola fece una donazione che è stata riconosciuta attraverso l’adozione di una sequoia che è stata intitolata a Marino. Ma questa è solo una delle tante cose che rimarranno di lui". Golinelli in quell’occasione disse così: "Questo albero è una metafora della vita, un simbolo della crescita e dello sviluppo, che ci ricorda anche che dobbiamo vivere con gli altri con amore". Ecco le parole dell’affettuosa dedica sulla targa che accompagna il grande albero: "Da Paola per Marino Golinelli: la grandezza, la felicità, la gioia, l’intelligenza la generosità per tutti noi". Ubertini, nato nel 1970, nel 2015 divenne rettore, "ma Marino mi disse che il suo direttore era più giovane di me e questo dimostra come lui ragionasse, si era già proiettato oltre". Nasce poi la scuola di dottorato in Data Science and Computation attivata dal Consorzio fondato da Alma Mater, Politecnico di Milano e Fondazione Golinelli. E nel 2018 viene istituito G-Factor, l’incubatore-acceleratore per nuove realtà imprenditoriali di Fondazione Golinelli e lanciata la prima call ’Life Science Innovation’. "Per molti anni sono stato forse la persona più legata a lui. Poi con l’impegno fortissimo del rettorato la consuetudine si è rallentata. Golinelli era un uomo generoso – precisa Fabio Roversi-Monaco, rettore dall’85 al 2000 – e voleva fare le cose a modo suo e le faceva bene, coadiuvato da collaboratori di alta qualità. Aveva creato una struttura di notevole rilevanza e la gestiva al meglio utilizzando il cospicuo patrimonio da lui creato. Riusciva a raggiungere i suoi obiettivi in un contesto di dialogo con la comunità non solo a livello di Bologna, ma internazionale. I suoi interventi erano il frutto delle sue idee e della capacità di circondarsi di persone con competenze varie e importanti che hanno facilitato il suo successo. Il nostro Marino ha saputo coinvolgere i figli nell’attività imprenditoriale, fungendo da esempio e da maestro". Ivano Dionigi, ’magnifico’ dal 2009 al 2015, ricorda Golinelli "quando, alcuni decenni fa, aveva organizzato in solitudine e nei centri dell’attuale area metropolitana di Bologna, giornate intere dedicate alla scienza con i giovani non solo destinatari, ma protagonisti. Prima e più di altri ha capito che questo Paese ha sofferto troppo a lungo di anoressia scientifica".

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