Bologna, Uno Bianca. No della Cassazione allo sconto di pena per Occhipinti

Sta scontando l'ergastolo per una rapina con i fratelli Savi in cui morì la guardia giurata Carlo Beccari

Marino Occhipinti oggi ha 52 anni, sta scontando l'ergastolo

Marino Occhipinti oggi ha 52 anni, sta scontando l'ergastolo

Bologna, 11 luglio 2017 - E' stato condannato all’ergastolo per una rapina commessa assieme ai fratelli Savi nell’88, quando fu uccisa la guardia giurata Carlo Beccari. Ora la prima sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di Marino Occhipinti, 52 anni ex poliziotto di Santa Sofia (nel Forlivese) componente della Banda della Uno Bianca, sulla decisione del Gip di Bologna che a dicembre 2015 aveva respinto la sua istanza per uno sconto di pena.

Occhipinti, difeso dall'avvocato Milena Micele, è in semilibertà dal 2012 e aveva chiesto, in sostanza, di sostituire l'ergastolo con una pena di 30 anni, che gli consentirebbe di uscire dal carcere, usufruendo 'a posteriori' del rito abbreviato. La richiesta richiamava la sentenza 'Scoppola' della Corte europea dei diritti dell'uomo e si basava sul fatto che l'abbreviato fu chiesto, invano, proprio in Cassazione, a febbraio 2000.

La Suprema Corte, nel dichiarare inammissibile il ricorso, fa notare che per poter applicare le norme più favorevoli in tema di pena, non è sufficiente la mera richiesta di accedere ad un rito speciale, ma è necessaria l'ammissione al rito. L'udienza si è discussa a giugno, la sentenza depositata ieri.

"Poiché il ricorrente - si legge nella sentenza, riportata dall'agenzia Ansa - non è mai stato ammesso al rito abbreviato, come pacificamente risulta dagli atti, ed è stato giudicato secondo il rito ordinario, nel rispetto delle norme processuali che disciplinavano, al tempo del processo da lui subito, l'accesso al procedimento semplificato, difetta il presupposto basilare per ritenere applicabile, nel caso di specie, le norme sostanziali più favorevoli in tema di pena, sull'assunto della mera richiesta di accedere al rito speciale".

In precedenza anche Fabio Savi, detto 'il lungo', l'unico non poliziotto del gruppo criminale che uccise 24 persone e ne ferì 100 tra il 1987 e il 1994, aveva inoltrato un'istanza simile ma prima la Corte di assise e poi la Cassazione l'avevano rigettata. 

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