BENEDETTA CUCCI
Cronaca

Mario Martone: "Con ’Fuori’ parlo di libertà"

Il regista in città con Valeria Golino e la sceneggiatrice Ippolita Di Majo in tre appuntamenti. Nel nome di Goliarda Sapienza

Il regista in città con Valeria Golino e la sceneggiatrice Ippolita Di Majo in tre appuntamenti. Nel nome di Goliarda Sapienza

Il regista in città con Valeria Golino e la sceneggiatrice Ippolita Di Majo in tre appuntamenti. Nel nome di Goliarda Sapienza

Mario Martone, accompagnato da Ippolita Di Majo e Valeria Golino, sarà questa sera in città per tre appuntamenti, tra cui due presentazioni del film ’Fuori’, tratto dai libri ’L’università di Rebibbia’ e ’Le certezze del dubbio’ di Goliarda Sapienza. Si comincia alle 18 alla Biblioteca Renzo Renzi per presentare il libro di Paolo Mereghetti e Alberto Libera appunto dedicato al film, (Edizioni Cineteca), poi alle 21,15 al Fossolo per il film e un saluto al pubblico e alla fine dello spettacolo delle 20 all’Odeon in dialogo con Gian Luca Farinelli.

Il film ’Fuori’ nel suo primo weekend di uscita ha incassato 711mila euro, con una media copie di 1.886 euro. Si tratta della miglior apertura per un suo film dopo ’Il giovane favoloso’. Cosa ne pensa?

"Sono soprattutto felice – dice Martone – perché i numeri mi fanno ovviamente molto piacere, però quello che è molto forte è che subito dopo Cannes abbiamo iniziato a girare l’Italia per presentare il film. Siamo stati in tante città e durante questi incontri col pubblico è molto emozionante vedere quanto il film si trasmetta, quanto emozioni e scateni pensieri e riflessioni. Come il film riesca a proseguire nell’anima degli spettatori: è il sogno di ogni regista".

Goliarda Sapienza sta avendo un grande riconoscimento grazie al cinema.

"Purtroppo è morta ignorata nel 1996, ’L’arte della gioia’ era stata pubblicata solo in parte in un’edizione minore in Italia e si è dovuto aspettare il successo in Francia perché il libro venisse pubblicato nel 2008. In quell’anno ho letto il libro, Goliarda Sapienza non la conoscevo, eppure posso immaginare di averla anche incontrata in contesti teatrali, perché vivevo a Roma, senza sapere che fosse lei. Il libro mi aveva già molto interessato e Ippolita Di Majo, con cui scriviamo le sceneggiature, compreso ’Il giovane favoloso’, ha iniziato un viaggio nel mondo dell’autrice. Ha scritto una versione teatrale de ’Il filo di mezzogiorno’ che ho messo in scena anche a Bologna e poi abbiamo cominciato il lavoro su questo film, dove ha avuto l’intuizione di farlo non biografico, con Sapienza in compagnia di due donne, sue creazioni letterarie, un lungo lavoro fatto anche con Valeria Golino".

Golino, che ha diretto la serie ’L’arte della gioia’, in ’Fuori’ interpreta proprio Goliarda. Che coincidenza particolare.

"Assolutamente magica, perché nel 2019 noi avevamo pensato di fare un film biografico su di lei con Valeria Golino, ma in quel momento abbiamo scoperto che lei voleva fare una serie dal libro. Ho voluto comunque averla come protagonista nel mio film".

Lei pensa che oggi Sapienza sia una figura assimilata o riesca ancora a provocare per la sua spregiudicatezza e quella sua purezza identitaria così rara?

"La cosa che colpisce è che tante voci di scrittrici o di scrittori del tempo in cui lei visse e scrisse, oggi faticano ad arrivare, sono magari imbrigliati in argomenti che ormai non parlano più al nostro tempo. Goliarda era così libera, anti ideologica, non c’era un ‘ismo’ che le si potesse affibbiare, e la sua voce arriva oggi anche alle nuove generazioni. Quello che si vede nel film è una forma di amore così impossibile da catalogare, perché si parla di un rapporto tra queste donne, di un altro livello, perché poi lei ha anche un marito. E c’è qualcosa che assomiglia alle questioni importanti del nostro tempo, a un modo nuovo di pensare al rapporto tra uomo e donna, tra donna e donna, tra uomo e uomo. Siamo fuori da schemi del passato e lei con queste forme nuove dialoga, per questo ho cercato di fare un film il più libero possibile".