Marlene Kuntz: "Un disco per l’ambiente"

La band domani sera all’Estragon con ‘Karma Clima’: "Canzoni nate dopo incontri con persone ‘resistenti’, in armonia con la natura"

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di Pierfrancesco Pacoda

Canzoni che nascono nelle piccole comunità, che si sviluppano attraverso la condivisione di valori artistici e so ciali. E’ stato un percorso inedito per la musica italiana, quello che ha portato i Marlene Kuntz, una delle band simbolo, dagli anni Novanta, del rock italiano, a realizzare il nuovo disco Karma Clima. Il gruppo guidato dal cantante e chitarrista Cristiano Godano presenta l’album domani all’Estragon Club (via Stalingrado, 83, alle 21).

Godano, Karma Clima è il frutto di un lavoro inusuale per un gruppo rock.

"Volevamo raccontare l’emergenza climatica, e volevamo farli senza proclami, ma partendo dalle esperienze, dalla realtà, dall’incontro con chi, in luoghi spesso lontani dalla città, ha deciso di provare a convivere in armonia con l’ambiente. Con la sostenibilità e non con la ricerca del profitto a tutti i costi. Abbiamo scelto cinque comunità della montagna piemontese, molto diverse tra loro, ma unite dal bisogno di ricreare una esistenza basata sulla socialità e il lavoro".

Come si è svolta la vostra attività?

"Attraverso laboratori e conversazioni, che ci hanno permesso di conoscere persone che non si sono arrese all’emergenza climatica e allo sfruttamento delle risorse, ma che credono che sia davvero possibile costruire un futuro migliore. Borgate e birrifici agricoli che hanno ospitato le nostre residenze d’artista, dove abbiamo raccolto le suggestioni che si sono poi trasformate nelle canzoni. Siamo arrivati in quei luoghi con delle tracce strumentali, ma senza i testi, che abbiamo costruito in queste comunità, giorno dopo giorno".

Il risultato è un disco che dimostra che il rock può essere al servizio di una giusta causa.

"Sì, evitando il più possibile la retorica. Siamo consapevoli che la nostra capacità di influire sulle decisioni che potrebbero contrastare il cambiamento climatico è davvero insignificante, ma parlarne è importante, sensibilizzare il pubblico è necessario, e il rock, con la sua carica seduttiva può essere un ottimo strumento. Il nostro, quello che ascolterete all’Estragon, sarà comunque un concerto rock, niente lunghi discorsi. Solo una piccolo intervento per raccontare il senso del disco quando presento la canzone che chiude l’album, L’aria era l’anima".

Un disco dedicato alla montagna.

"La montagna, in buona parte, è un territorio ancora incontaminato, almeno quella dove siamo andati noi, ed è anche lo spazio che meglio rappresenta l’aspirazione alla spiritualità, al distacco dalla terra, una elevazione che, sia per i religiosi che per i laici, può aiutarci a guardare con più attenzione quello che succede e a farci riflettere".

In Karma Clima c’è una ospite importante, Elisa.

"Con Elisa condividiamo l’attenzione per questi temi, oltre ad ammirare reciprocamente il nostro lavoro. Quando abbiamo composto Laica preghiera, che è proprio una invocazione rivolta a tutti, per chiedere di fare ognuno quello che può per evitare un dramma sempre più vicino, è stato inevitabile chiederle di cantarla con noi. E ha accettato subito".

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