Martin Adler: "Un viaggio chiuso in modo stupendo"

Il soldato americano Martin dopo la telefonata con i tre fratelli ritrovati Bruno, Mafalda e Giuliana Naldi: "Sopraffatto dall’emozione"

Un’immagine di Adler in Italia, dimagrito per la continua marcia sulle montagne

Un’immagine di Adler in Italia, dimagrito per la continua marcia sulle montagne

Bologna, 16 dicembre 2020 - L’emozione, il giorno dopo, è ancora tanta, così come l’affetto ricevuto, che ha gettato un ponte fra l’Italia e Boca Raton Florida. Ma Martin Adler, 96enne, condivide con la figlia Rachelle le impressioni dopo la telefonata con i bambini ritrovati: Bruno, Mafalda e Giuliana, che oggi sono tre pensionati di Castel San Pietro Terme. Erano loro i piccoli usciti da una cesta, nell’autunno del ’44 in una casa vicino a Monterenzio.

Martin, quali reazioni ha avuto dopo la telefonata? "Sono stato sopraffatto dall’emozione. Tantissimi ricordi mi sono tornati in mente".

Che pensieri ha espresso? "Ho ringraziato molto mia figlia per avere iniziato questo viaggio per me. Avere trovato quei tre bambini è stato un modo meraviglioso di chiuderlo: ho dovuto fare i conti con terribili ricordi per quello che io e mio fratello abbiamo passato da soldati".

Nel video che ha mandato al nostro giornale, ha espresso il desiderio di sapere se i tre fratelli fossero diventati nonni come lei. E’ stato contento di sapere che hanno una famiglia numerosa? "Sì. Molto, molto contento".

Martin Adler e i bambini in una foto del 1944
Martin Adler e i bambini in una foto del 1944

Che ricordi ha di quel periodo trascorso in Italia? "Ricordo che alcune volte era molto difficile salire le montagne. Ricordo molto bene il passo del Brennero, dovemmo salire molto in alto, avevamo dei muli. Alcuni erano più intelligenti di noi perché si rifiutavano di andare! Lasciare l’Italia ed entrare in Austria fu una bella sensazione perché entravamo in territorio tedesco. Non ho mai visto l ’Italia come un nemico".

Se sarà possibile, ha dunque in programma di tornare? "Sì, sì, sì"!

I fratelli Naldi hanno detto che questa pandemia è peggio della guerra. "Io e mia moglie siamo risucchiati nel nostro appartamento da marzo e da allora sono finite anche le varie attività. Avevamo l’abitudine di mangiare insieme con gli amici della nostra comunità ogni sera. Questo ha provocato noia e solitudine".

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