Marzabotto, il caso del saluto romano sul tavolo della Figc

L'attaccante della Futa 65 rischia quattro anni di sospensione

L'attaccante con la maglia con i simboli della Rsi

L'attaccante con la maglia con i simboli della Rsi

Marzabotto, 17 novembre 2017 - L'appuntamento è fissato per domenica prossima alle 11 alla sede del Comune di Marzabotto: dirigenti, allenatori e giocatori della Futa 65 di Loiano-Monghidoro (compagine di seconda categoria bolognese) andranno in visita al sacrario dei caduti dell’eccidio di Monte Sole e deporranno un mazzo di fiori sul monumento.

Ci sarà anche Eugenio Maria Luppi, l’attaccante 25enne che dopo aver segnato il gol della vittoria domenica scorsa proprio a Marzabotto ha esultato mostrando al pubblico una maglia nera col tricolore e l’aquila imperiale, simbolo della Repubblica sociale italiana, e con un braccio teso che ha pericolosamente ricordato il saluto romano.

Intanto Comune di Marzabotto e Città Metropolitana propongono per la prossima settimana alla Casa della Memoria di Marzabotto la proiezione per le scuole di Un film per Monte Sole. L’uomo, la terra, la memoria di Carlo di Carlo. "Dopo la condanna, servono azioni concrete e risposte costruttive", commentano i sindaci Virginio Merola e Romano Franchi.

La Futa 65 si è immediatamente dissociata da Luppi, sospendendolo a tempo indeterminato e decidendo inoltre di multarlo, attivandosi allo stesso tempo col sindaco di Marzabotto Franchi per un incontro di riflessione in uno dei luoghi simbolo della Resistenza.

Fra due giorni, infatti, la Futa 65 non giocherà l’incontro casalingo contro l’Atletico Mazzini a causa della copiosa neve che era caduta nei giorni scorsi e che ha reso impraticabile il campo da gioco. Sarà un’ottima occasione dunque per porre un rimedio al grave gesto del giocatore.

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Questi l’altro giorno è stato denunciato alla procura di Bologna e dal Comune di Marzabotto per il reato di apologia del fascismo. Ora il calciatore è in attesa anche del verdetto della giustizia sportiva. La procura federale della Figc ha acquisito gli atti, fra cui il video che ha immortalato la sua smodata esultanza: la sentenza potrebbe arrivare la prossima settimana.

Dalla decisione del giudice sportivo (ipotizzabile una squalifica molto pesante, potrebbe essere di quattro anni) dipenderà anche il futuro della Futa 65: se dovesse essere riconosciuta al club la responsabilità oggettiva di quanto accaduto, i dirigenti potrebbero decidere di ritirare la squadra dal campionato.

"Stiamo comunque valutando l’ipotesi di cambiare il nome alla società per la prossima stagione – dice il fondatore Enrico Dini – quello attuale rischia di essere per sempre associato al fascismo". Ma Luppi non sarà comunque abbandonato al suo destino: "Ha fatto uno sbaglio enorme – aggiunge Dini - ma proveremo a recuperarlo".

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