
L’azienda fa retromarcia dopo un incontro durato due ore con i sindacati mentre i dipendenti erano in presidio davanti alla sede di Zola
La Marzocchi ritira i licenziamenti. Tutti salvi, per ora, i 38 dipendenti della Marzocchi Pompe Spa, per i quali la storica azienda specializzata nella progettazione, produzione e vendita di pompe e motori a ingranaggi esterni, aveva avviato una procedura di licenziamento collettivo per riduzione del personale. E’ questo l’esito dell’incontro che ieri pomeriggio ha visto di fronte sindacati e direzione dell’azienda che occupa in totale 254 dipendenti nei due stabilimenti di Casalecchio e Zola.
Davanti i cancelli e nel cortile della sede di via Grazia, i lavoratori avevano incrociato le braccia per quattro ore di sciopero con presidio a difesa dell’occupazione e della ricerca di soluzioni non traumatiche. E questo a fronte delle difficoltà manifestate dall’azienda che venerdì scorso, senza preavviso, con una Pec inviata a sindacati e istituzioni aveva descritto una ‘contrazione di mercato irreversibile’ derivato dalla crisi del settore automotive, e da un calo di ordini del 15% registrato nel 2024, a fronte della quale diceva di avere "esaminato con la massima attenzione la possibilità di porre rimedio alla situazione tramite provvedimenti diversi dal licenziamento collettivo del personale. Tuttavia, a causa della dell’irreversibilità della contrazione del mercato, si è ritenuto di non poter ricorrere a soluzioni diverse dal licenziamento".
Secca e immediata la reazione dei sindacati che hanno chiesto "il ritiro immediato della procedura di licenziamento collettivo come imprescindibile condizione per avviare un confronto finalizzato a individuare soluzioni condivise che escludano licenziamenti da parte dell’azienda". Cosa che è avvenuta al termine di un incontro di oltre due ore sfociato nel ritiro dei licenziamenti e nella definizione di un calendario che prevede tre incontri nel mese di febbraio, come hanno spiegato Eugenio Martelli (Fiom Cgil) e Consuelo Mazzini (Fim Cisl) che hanno ricordato come la Marzocchi Pompe non "abbia, nel 2024, utilizzato ammortizzatori sociali (fatta eccezione per due giornate di cassa integrazione ordinaria nel mese di marzo ed altre due giornate nel mese di aprile) e che, nel corso degli incontri fatti con le Rsu, non aveva mai ipotizzato situazioni di difficoltà tali da dover intervenire sul personale. La mobilitazione dei lavoratori è stata fondamentale per questo primo risultato". Soddisfatto il sindaco di Zola, Davide Dall’Omo, presente al presidio: "Avevo incontrato l’azienda una settimana prima sui progetti di trasferimento a Zola di tutto il processo produttivo. Da qui la mia telefonata e l’espressione della mia sorpresa per la loro iniziativa. Ora vedo che la strada del dialogo è prevalsa e questo è già positivo e poi si vedrà l’esito dei tavoli di confronto". "È un bene che la procedura dei licenziamenti sia stata ritirata. Giusto che resti alta l’ attenzione", commenta il deputato Pd Andrea De Maria. Gabriele Mignardi