Mascherine antivirus, da Bologna alla Cina. "Esaurite in pochi giorni"

Michele Gualandi della Coswell di Funo. "Le avevamo in fondo a un magazzino, ce le eravamo quasi dimenticate"

Una farmacista mostra una mascherina: ormai merce rara

Una farmacista mostra una mascherina: ormai merce rara

Bologna, 31 gennaio 2020 – La Coswell di Paolo Gualandi ne ha uno stock a Funo di Argelato da 50mila pezzi. Ma a breve saranno volatilizzate, tutte partite per la Cina. Le mascherine che si usano per evitare il contagio da Coronavirus (ma in realtà, valgono anche per tutte le malattie) sono ormai un bene introvabile in molte farmacie, e siamo solo all'inizio: la domanda continua a crescere.

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"Noi non le produciamo, non è un prodotto che trattiamo in maniera continuativa. Ne abbiamo a stock un po' perché ne avevamo acquistate tempo fa e ce le eravamo quasi dimenticate. Adesso ce le stanno chiedendo tutti", conferma Michele Gualandi, consigliere delegato della Coswell. "Stiamo dando la precedenza alla Cina. Abbiamo un distributore cinese che ce le ha chieste per gli ospedali. Anche se abbiamo molte domande da farmacie italiane, ci sembra che ci sia una speculazione e un eccessivo allarmismo", continua.

Michele Gualandi spiega perché è stato deciso di dare la priorità alle richieste cinesi: “Ci sembra più utile darle a chi ha più bisogno, per cui in questo momento stiamo dando la precedenza al nostro distributore cinese. Poi, in realtà, ne abbiamo davvero poche", prosegue il manager. "Gli ordini, a quanto ho capito, arrivano a 8-10 volte la nostra disponibilità, per cui tra qualche giorno le avremo finite", stima Gualandi.

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