Bologna, 18 agosto 2024 – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il suo collega tedesco Frank-Walter Steinmeier sono stati invitati domenica 29 settembre a Marzabotto, in occasione dell’80simo anniversario dell’eccidio di Monte Sole. Entrambi i capi di stato devono ancora rispondere ufficialmente a questo invito, ma chi tiene i contatti con i loro uffici sta facendo leva sull’impegno che entrambi i Paesi da decenni mettono in campo per arrivare ad una analisi rigorosa e senza spazi di ambiguità del passato. Purtroppo qualsiasi interpretazione della storia non darà mai una spiegazione completa a quel "perché?" che da ottanta anni aleggia sul triangolo di terra che ha ai suoi vertici i paesi di Calvenzano, Marzabotto e Vado. Per l’esercito tedesco quale pericolo poteva costituire un neonato di appena 14 giorni come Valter Cardi? Quel piccolo è una delle 1830 vittime civili che vennero uccise dal 29 ottobre al 5 ottobre e, purtroppo non è l’unico bambino in fasce che venne giustiziato. Era gente che si preoccupava della propria sussistenza e che tra le tante ristrettezze considerava ogni mucca una vera regina perché con suo latte si poteva evitare la malattia della Pellagra, dovuta alla tanta polenta mangiata soprattutto in inverno, perché la farina di grano era un lusso. Non è esagerato dire che erano persone che subivano le insopportabili difficoltà della guerra e della dittatura pur non avendo fatto del male a nessuno.
Per questo per quanto preciso, qualsiasi momento di verità non darà mai una risposta esaustiva a queste domande perché la ragione non riuscirà mai a descrivere del tutto la follia. Per Mattarella e Steinmeier questa sarebbe la terza visita insieme sui luoghi delle efferate stragi nazifasciste. Il 3 maggio del 2017 resero omaggio alle Fosse Ardeatine, mentre Il 25 agosto del 2019, invece, i due ricordarono il 75simo anniversario dell’eccidio di Fivizzano, in Toscana. In quella occasione il presidente tedesco parlando in italiano chiese perdono per i crimini commessi dai nazisti. Oggi a Monte Sole c’è una scuola di pace che ripercorrendo i luoghi dell’eccidio e facendone memoria insegna ad un uscire dalla logica dell’odio e dell’occhio per occhio e ad entrare nell’ottica che c’è un solo modo per fermare la violenza, quella bloccarla sul nascere ricomponendo i rapporti di convivenza tra le singole persone e le loro comunità di appartenenza. Nella frazione di Casaglia, invece, don Giuseppe Dossetti volle insediare la comunità religiosa Piccola Famiglia dell’Annunziata. Il 29 settembre 1944 partì da lì l’eccidio di Monte Sole con i civili, solo donne, bambini e anziani, che andarono a rifugiarsi nella chiesa di Santa Maria Assunta di Casaglia. Li accolse il parroco don Ubaldo Marchioni che iniziò a celebrare la messa del mattino. I nazisti interruppero la funzione e dissero a tutti di uscire sul sagrato. In chiesa uccisero Vittoria Nanni, una giovane paralitica, e il sacerdote. Gli altri civili vennero portati nel cimitero e poi massacrati.