Mattarella: "Ferita insanabile. Strategia eversiva neofascista"

Messaggi dai presidenti di Camera e Senato. Priolo: "I depistaggi hanno fallito"

Mattarella: "Ferita insanabile. Strategia eversiva neofascista"

Il capo dello Stato Sergio Mattarella

Nel giorno del 44esimo anniversario della strage del 2 agosto non è mancato il messaggio di vicinanza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che si è unito "con profondi sentimenti di solidarietà ai familiari delle vittime e alla città di Bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani". Parla di "ferita insanabile", il capo dello Stato, che deve servire da "monito permanente da consegnare alle giovani generazioni". La premier Giorgia Meloni, nel suo messaggio, ha definito "la strage uno degli

eventi più drammatici della storia, un terrorismo, che le sentenze attribuiscono a esponenti di organizzazioni neofasciste".

Più nette le parole del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ieri nel Cortile d’onore di Palazzo d’Accursio, che ha parlato di "una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella componente più sensibile, le persone comuni".

Frasi chiare anche dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana: Il 2 agosto 1980 "fu un eccidio di matrice neofascista, con responsabilità accertate in sede processuale". Questa tragedia "rappresenta una ferita aperta nella storia del Paese, nel dolore per le vittime e nella costante indignazione per i tentativi di depistaggio", mentre il presidente del Senato, Ignazio La Russa, usa le stesse parole della presidente del Consiglio, definendo la bomba alla stazione "un vile attentato che le sentenze hanno attribuito a una matrice neofascista. Alle associazioni dei familiari delle vittime delle stragi e del terrorismo desidero rinnovare

la mia vicinanza e rivolgere il mio ringraziamento per l’instancabile opera di sensibilizzazione". La presidente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, nel suo intervento molto applaudito nel Cortile del Comune, ha ricordato come il 2 agosto 1980 sia stato "un attentato tragico e vigliacco, quasi quanto i gravissimi tentativi di depistaggio a cui abbiamo assistito in questi decenni. Oggi possiamo dirlo con orgoglio: hanno cercato di impedire la ricerca della verità in ogni modo, ma hanno fallito. Anche l’ultima sentenza della Corte d’Assise di Bologna di soli pochi giorni fa – la conclusione di Priolo – ha ribadito la verità: fu una strage di matrice neofascista. La verità completa è sempre più vicina".