Prima tappa, l’hub per migranti di via Mattei, l’ex Cie delle vergogne, dei sogni spezzati, delle bocche cucite. La visita di Papa Francesco iniziò da qui l’1 ottobre 2017, tra prefabbricati, braccialettini identificativi e ragazzi e ragazze arrivati da Nigeria, Senegal e Gambia. Un richiamo alla necessità di un nuovo umanesimo nella città dei portici Unesco, ergo dell’accoglienza. Don Matteo, il nostro cardinale Matteo Zuppi, non a caso iniziò la sua vita diocesana parlando di "teneressa", con le "z" diventate "s" emiliane, e portò Francesco nel "porto di approdo di coloro che vengono da più lontano". Indicazione politica ed esistenziale. Dentro e oltre quella "teneressa".
CronacaMatteo e il Papa, tra "teneressa" e fermezza