Il vescovo Zuppi con i bolognesi dal Papa: "La sua visita è stata un dono"

L'omaggio al Santo Padre durante il pellegrinaggio di ringraziamento in Vaticano. Nel suo discorso: "Solo insieme possiamo uscire dalla crisi e si trova un futuro possibile per tutti, nuovi e vecchi italiani"

L'arcivescovo Matteo Zuppi con Papa Francesco (FotoSchicchi)

L'arcivescovo Matteo Zuppi con Papa Francesco (FotoSchicchi)

Città del Vaticano, 21 aprile 2018 - "Grazie perché a Piazza Maggiore, dove si uniscono Comune, Università e Chiesa, ci ha indicato la solidarietà e la concertazione come nostra forza e anche responsabilità. Solo insieme possiamo uscire dalla crisi e si trova un futuro possibile per tutti, nuovi e vecchi italiani, ma tutti italiani per costruire un Paese che vuole essere grande e guardare con speranza, con le radici profonde nell'umanesimo, senza paura di affrontare le sfide epocali che si presentano". Lo ha detto l'arcivescovo di Bologna, mons. Matteo Zuppi, nel suo indirizzo di omaggio a papa Francesco durante l'udienza in Piazza San Pietro alle diocesi di Bologna e Cesena-Sarsina, in pellegrinaggio a Roma per ringraziare della visita papale dell'1 ottobre scorso (LO SPECIALE).

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"Grazie per le tre D che ha indicato come programma per il mondo dell'Università - ha aggiunto -: il Diritto alla cultura, il Diritto alla speranza e il Diritto alla pace. Ne abbiamo parlato e continueremo a farlo, perché esse sono l'impegno per costruire il futuro e sognare con gli occhi aperti e di giorno. Siamo l'Università più antica ma non vogliamo diventare vecchi, chiuderci nei salotti o nelle aule ma educare uomini che costruiscono oggi il futuro della 'casa comune', la bellissima ed unica 'stanza del mondo'».

"Oggi tra l'altro è la festa della liberazione per la nostra città - ha detto ancora monsignor Zuppi -, giorno che ci rende sensibili a chi vive ancora sotto le tirannie, i totalitarismi e che anelano alla Resurrezione della Pace". "Bologna ha Libertas come suo motto, cioè difendere l'uomo affrancandolo da ogni schiavitù. La sua visita è stato un dono che ci ha fatto sentire quanto Lei ci porta nel cuore, noi e tutta la Chiesa e la città degli uomini», ha concluso.

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