Maturità post-alluvione, caos esami I presidi: "Non ci hanno ascoltato"

Amarezza e timori per l’ordinanza del ministro: "Ci sarà una disparità di valutazione tra gli studenti"

Maturità post-alluvione, caos esami  I presidi: "Non ci hanno ascoltato"

Maturità post-alluvione, caos esami I presidi: "Non ci hanno ascoltato"

di Federica Gieri Samoggia

"Il ministero poteva avere più fiducia in noi: siamo capaci di fare il nostro mestiere". Amarezza e caos: questo serpeggia negli istituti superiori all’indomani dell’arrivo dell’ordinanza sulla maturità alluvionata. Una maturità a geometria variabile che sta generando confusione e molti timori. Con invio, agli studenti, della richiesta di autocertificare se sono residenti in zona alluvionata oppure no. E la conseguenza che, in una stessa classe, due maturandi, uno alluvionato e uno no, si cimenteranno in due tipologie di esami: solo orale per l’alluvionato; scritto e orale per l’altro. La valutazione? A geometria variabile, pure questa. A provocare tutto ciò, l’ordinanza del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara che condona, ai maturandi alluvionati della Regione, lo scritto e le prove Invalsi a patto che frequentino "le scuole che hanno sede nei comuni" e siano "residenti" nei comuni alluvionati inclusi nel decreto del governo.

Tradotto: ad esempio, i residenti a Monghidoro, Monzuno o Monterenzio si cimenteranno nella maturità solo orale; chi invece risiede a San Lazzaro, ma solo delle fazioni di Ponticella, Farneto, Pizzocalbo, Borgatella di Idice e Cicogna avrà l’orale. Tutti gli altri sanlazzaresi avranno il modello standard: due scritti e orale. Nell’area metropolitana i maturandi sono 7.448 (di cui 7.285 interni e 163 esterni). Ad esaminarli saranno 1.098 docenti (tre interni e tre esterni) riuniti in 183 commissioni che si insedieranno il 19 giugno sotto la guida di 183 presidenti esterni. Il 21 giugno si comincia, per i non alluvionati, con lo scritto di italiano. "È tutto molto complicato: stiamo contattando i ragazzi per chiedere loro dove abbiano la residenza – spiega Patrizia Serafina Scerra, preside dell’Iis Majorana a San Lazzaro –. Da decreto il comune non è stato dichiarato alluvionato in modo uniforme". Per cui vanno stilati gli elenchi degli studenti ‘alluvionati’ da consegnare alle commissioni che, sulla base dell’ordinanza, vedranno di sottoporli solo all’orale. Per non parlare poi del nodo valutazione che "non potrà essere paritaria", chiosa Scerra, che confida in ulteriore indicazione del Mim. Dal liceo Copernico, la segreteria sta facendo partire raffiche di richieste di autocertificazione della residenza perché non sempre è indicata la frazione sulla domanda di iscrizione. "Alla mail abbiamo allegato anche l’elenco dei comuni alluvionati per chiarezza", precisa la preside Fernanda Vaccari.

A preoccupare è la valutazione: "Individueremo dei criteri coerenti ed equi", puntualizza Vaccari che, a sua volta, è presidente di commissione. Condivide lo spirito dell’ordinanza il preside del liceo Galvani Fabio Gambetti che teme l’eventuale ‘disparità nella valutazione’: "Ci può essere una potenziale differenza di trattamento tra gli studenti di una stessa classe". Insomma "il timore di una differenza di trattamento è dietro l’angolo – ipotizza la preside del liceo Sabin, Rossella Fabbri –. Noi presidenti o commissari faremo di tutto per scongiurarlo".

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