di Francesco Moroni
Bologna canta Battisti. Lo fa grazie all’incredibile repertorio dell’indimenticabile cantautore a 80 anni di distanza dalla sua nascita. Lo fa grazie a una band di cinque musicisti sul palco. Lo fa grazie a un enorme maxischermo con le parole che scorrono sopra, per far cantare tutta la sala. "Ma guai a chiamarlo semplicemente karaoke", ammonisce lui, Maurizio Vandelli. Il ‘Principe’ venerdì alle 21 porta al Teatro Duse tutte le sue ‘Emozioni garantite’, come recita l’ultimo libro-cd con all’interno di brani di Battisti e le basi per dare a tutti la possibilità di ricantarli in compagnia, in un evento pronto a conquistare tutti gli amanti della musica e a strappare un sorriso ai presenti in platea. "L’idea è nata ai tempi della pandemia – racconta la voce leader dell’ Équipe 84 –: incontravo soltanto persone tristi, tutti avevano le lacrime agli occhi ed era difficile trovare un motivo per sorridere. Così ho detto: mi invento un tour e lo faccio per loro". Più di due ore con alcune delle più importanti canzoni di Battisti riarrangiate in chiave moderna, ma mantenendo la loro natura, e non solo, perché sul maxischermo compariranno altri mostri sacri della musica italiana, in un duetto virtuale con Vandelli: da Dodi Battaglia con ‘Il tempo di morire’ a Fausto Leali con ‘Pensieri e parole’, da Donatella Rettore con ‘Il mio canto libero’ fino a Shel Shapiro con ‘Io vivrò’. Info e biglietti: emozionigarantite.it e teatro Duse.
Un tour per riportare il sorriso, diceva…
"Il mio scopo è sempre stato quello di fare andare via le persone da teatro con un grande sorriso stampato in faccia. Ho pensato di dare vita a ‘Emozioni garantite’ cantando tante canzoni di Lucio, quelle che conosco meglio, essendo stati spesso in studio di registrazione insieme. Così ho scelto quelle più rappresentative".
E ha pensato di affiancare il maxischermo per far cantare gli spettatori.
"Esattamente, è largo otto metri e dietro di me scorrono tutti i testi. È vero che le canzoni sono successi della musica italiana e molti conoscono i testi, ma credo che così sia in ogni caso più coinvolgente ed emozionante".
Poi ci sono i collegamenti video con gli amici-colleghi…
"Come in un grande telefonino, dove partono le chiamate e mi collego per cantare in diretta con i vari artisti. In più c’è anche il telegiornale del 29 settembre. Insomma, uno spettacolo…".
Non un karaoke, però.
"Mi sembra riduttivo chiamarlo solo karaoke. In più nel karaoke manca l’orchestra, mentre qui c’è la banda. Poi il Teatro Duse è bellissimo, storico".
Il pubblico sarà parte integrante: lei che rapporto ha con Bologna?
"Io sono modenese quindi, che dire… L’amore e la guerra insieme (ride, ndr)".
Qualche trasferta impegnativa?
"Noi venivamo a verniciare il Nettuno con i colori del Modena, mentre i bolognesi venivano a rubarci la ‘Secchia’ dalla Ghirlandina. Roba da studenti… Ma oggi torno con la voglia di far divertire e la gente va fuori di testa, mi fermano per strada per dirmelo. In fondo penso che riportare il sorriso sia quello che vogliono tutti gli artisti".