Mauro Caldari morto, il fratello. "Se n’è andato facendo ciò che amava"

Il ricordo di Roberto: "Una vita dedicata agli altri"

Mauro Caldari aveva 60 anni

Mauro Caldari aveva 60 anni

Bologna, 27 febbraio 2019 – "Sabato era il mio compleanno. Quando ho visto la telefonata di mia cognata ho pensato che mi stesse chiamando per farmi gli auguri. E invece mi ha detto: ‘Abbiamo avuto un incidente, c’è qui il dottore, dice che Mauro è morto".

Poche parole, arrivate all’improvviso e drammaticamente inaspettate, che hanno fatto gelare il sangue di Roberto Caldari, fratello maggiore del dentista Mauro, 60 anni, morto sabato durante un safari nel nord del Benin, in Africa, per un tragico incidente. Mauro e Roberto, insieme, gestivano lo studio dentistico di via Iacopo Barozzi. «Mio fratello aveva l’Africa nel cuore. È morto in un luogo che amava tantissimo», racconta il dentista.

Il ricorso che Roberto fa di Mauro è quello di un uomo appassionato, pieno di interessi. Qualità convogliate nell’aiutare gli altri, a Bologna e fuori. «Era molto impegnato nel volontariato. In Africa era stato nel 2009 nel sud del Madagascar, in un piccolo ospedale».

Lui e la moglie Doriana non avevano avuto figli, «ma avevano adottato a distanza una bambina in India, che adesso è una donna e fa l’infermiera. Tante volte era stato a trovarla: malgrado la distanza ha fatto sempre in modo di starle vicino».

Ora la famiglia del medico, già docente dell’Alma Mater e impegnato anche nella clinica odontoiatrica dell’università, in via San Vitale, sta svolgendo tutte le complesse pratiche burocratiche per far tornare la salma in Italia. «Dovrebbe tornare entro il weekend – dice ancora Roberto –. Dopo l’incidente ci siamo messi in contatto con l’ambasciata più vicina, che si trova a Lagos, in Nigeria, per riportare la salma in Italia. Si sono attivati con il consolato del Benin subito, sono stati molto efficienti».

E al funerale, già è chiaro, parteciperanno tantissime persone. Tutte quelle che hanno voluto bene a Caldari o che, in un modo o nell’altro, lo hanno conosciuto. Caldari, tra le tante cose belle fatte nella vita, è stato anche tra i fondatori dell’associazione ‘BimboTu’, che si occupa dei piccoli pazienti del reparto neurologico del Bellaria.

«Mauro ha anche scritto l’inno dell’associazione», ricorda l’amico di una vita, nonché collega odontotecnico, Alessandro Arcidiacono, presidente di BimboTu: «Mauro si buttava con tutta l’anima in quello che faceva. E il volontariato per lui era una parte centrale della sua vita. Amava i bambini del Bellaria e loro lo adoravano. In tutto quello che faceva metteva il cuore. Come nell’inno di ‘Bimbotu’. Ora stava lavorando a un musical sulla storia di cui parla quella canzone, che cantava a ogni nostra festa».

Un impegno concreto dal punto di vista sia affettivo, che economico: «Adesso – continua Arcidiacono – con l’associazione stiamo realizzando una struttura a San Lazzaro per ospitare i genitori dei bimbi malati: lui ne aveva ‘adottato’ una stanza. Si era preso l’incarico di ammobiliarla e sistemarla. Era una persona speciale e mi piacerebbe, anche con Roberto, organizzare qualcosa per ricordarlo. Penso a un memorial, oppure a una borsa di studio a suo nome. Così che il suo ricordo resti impresso in qualcosa di buono per gli altri. Ci mancherà tantissimo».

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