"Stiamo ricevendo non solo tante adesioni allo sciopero da parte dei colleghi, ma anche la solidarietà dei nostri assistiti che hanno capito perfettamente le ragioni della protesta. Visto che sono i primi a farne le spese". Salvatore Bauleo, segretario provinciale e vice segretario regionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) spiega il motivo principale che ha portato i medici di famiglia a indire, per domani, una giornata di sciopero.
"I nostri pazienti hanno compreso che ci stiamo fermando non per ragioni nostre economiche, ma per migliorare la loro assistenza – dichiara –. Per superare quei blocchi alla nostra attività, prima fra tutte il fatto che quando si recano al Cup per prenotare una nostra prescrizione se la vedono bocciare per ragioni incomprensibili e ingiustificate, come invece prescrive la normativa. Temiamo – afferma – si tratti di una modalità non confessata di snellire le liste d’attesa con il blocco delle nostre prescrizioni. Quindi quei pazienti che possono vanno a pagamento, ma la maggioranza non ce la fa".
Tra le altre ragioni della protesta, il segretario, sottolinea "la richiesta all’Ausl, reiterata più volte, di sburocratizzare snellire il nostro lavoro e mai avvenuta. Senza contare che da anni la medicina generale non viene più coinvolta nella progettualità della sanità territoriale. Arrivano solo diktat che non hanno come obiettivo i pazienti, ma solo la limitazione della spesa".
Bauleo risponde poi all’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini che ha dichiarato: "Lo sciopero dei medici di base a Bologna sembra un po’ forzato. In ogni caso anche i Cau sono pronti a reggere l’eventuale urto di un maxi-afflusso di pazienti che rimarranno senza assistenza lunedì (domani)". "Che cosa deve ancora accadere perché l’assessore Donini definisca consistenti le motivazioni del nostro sciopero? – domanda il segretario Fimmg –. Mi sarei aspettato un commento meno ironico e un po’ più concreto sui punti che hanno portato a questa protesta".
Ma c’è un’altra questione che il segretario vuole denunciare: "L’Ausl ha tenuto un comportamento antisindacale: ha inviato, a tutti i medici non iscritti alla Fimmg, una comunicazione dove diceva che bisognava rendere nota l’adesione allo sciopero cinque giorni prima. Invece c’è tempo fino alla mezzanotte di questa sera (ieri) – puntualizza –. Abbiamo preteso dall’Ausl la rettifica di questo termine non appena siamo stati avvertiti, questa mattina (ieri). Non conoscono le leggi?".
Le modalità dello sciopero: i medici non andranno in ambulatorio, ma saranno reperibili per i casi urgenti, viene garantita tutta l’attività a domicilio già programmata per i quei pazienti che non si possono muovere da loro domicilio.