"Medicina di urgenza e chirurgia, letti in arrivo"

Roti (Ausl): "Dopo i primi 14 posti al Maggiore, altri quattro per evitare di rinviare gli interventi. E sei nel reparto Covid ora al completo"

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Nei Pronto soccorso della città, al Maggiore e al Sant’Orsola, ancora attese dovute ai pazienti Covid che non calano, a differenza delle estati precedenti, e agli ingressi di ogni giorno si sommano quelli dovuti al caldo. Difficoltà su cui spesso pesano le ferie e gli operatori contagiati dal virus e quindi assenti. E anche al termine di visite ed esami diagnostici,i chi deve essere ricoverato aspetta il posto letto.

"Un inizio di agosto impegnativo. Al Maggiore registriamo ingressi giornalieri in linea con la scorsa settimana, tra i 140 e i 150 – spiega Lorenzo Roti, direttore sanitario dell’Ausl –, ma non è in diminuzione l’accesso di ospedalizzazioni di casi Covid, facciamo fatica a vedere la curva discendente. Inoltre, abbiamo pochi posti a disposizione per le degenze di bassa intensità, solo 45 letti a villa Laura da una decina di giorni, e così si accumulano le persone dimissibili".

Al Maggiore sono già state prese nuove misure organizzative: lunedì sono stati attivati 14 letti di Osservazione breve intensiva e di Pronto soccorso e ieri sono seguite altre scelte. "I 14 posti hanno l’obiettivo di evitare la congestione al Pronto soccorso e di favorire ricoveri più veloci. Oggi (ieri, ndr) abbiamo attivato altri quattro letti per pazienti post chirurgici al dodicesimo piano per fare in modo che, anche se l’ospedale è saturo, non venga rinviato o cancellato alcun intervento, dal momento che procediamo anche con l’abbattimento delle liste d’attesa – assicura Roti –. Inoltre, abbiamo aggiunto sei posti Covid nel reparto per contagiati del sesto piano e così ora l’area è al completo con 36 pazienti".

LA RISPOSTA CHE MANCA

Per Roti "la priorità è riuscire a dimettere chi può tornare a casa. Nel caso di anziani positivi, non sempre troviamo una risposta nelle famiglie e ora stiamo avviando colloqui con i familiari nel momento della proposta di dimissione. Mancano strutture extra ospedaliere, i Covid hotel in questo periodo non sono disponibili, un mese fa avevamo cercato di capire se c’erano delle soluzioni, ma non le abbiamo trovate. Adesso noi stiamo lavorando con le Usca (le squadre anti Covid a domicilio, ndr) e i servizi sociali. Nel caso di pazienti non contagiati e ormai stabilizzati, cerchiamo di trasferirli nelle lungodegenze del privato accreditato".

LE DIFFICOLTÀ

IN PROVINCIA

Nei Pronto soccorso spoke, ossia del territorio provinciale, Bentivoglio, Budrio, San Giovanni in Persiceto, Bazzano, Porretta e Vergato, la carenza dei medici si fa sentire particolarmente, secondo la Simeu, la Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza.

"Sono circa sedici i medici che mancano – conferma Roti – e noi continuiamo a fare concorsi per vedere se qualcuno risponde e inoltre potenziamo il personale del Pronto soccorso del Maggiore in modo che poi a rotazione possa andare anche nelle strutture d’emergenza spoke".

BAZZANO

Il Pronto soccorso di Bazzano aveva ricevuto domenica quattro pazienti Covid e in ospedale si erano registrati disagi. "La situazione di difficoltà è rientrata velocemente – garantisce il direttore sanitario dell’Ausl – con le dimissioni di alcune persone".

LA MAIL AI MEDICI

Ieri i camici bianchi del Dipartimento medico diretto da Primiano Iannone hanno ricevuto una mail in cui si chiede la loro disponibilità per coprire alcuni turni, tra cui le domeniche e le notti, all’ospedale di Vergato.

"I medici del Maggiore spesso vanno negli ospedali spoke per dare una mano, ormai è diventata una richiesta usuale", conclude il direttore sanitario dell’Ausl.

Donatella Barbetta

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