Meloni: "A Bologna possiamo sorprendere"

La leader Fd’I di passaggio in città, accompagnata da Bignami: "Le roccaforti? Non esistono più". E va ’a lezione’ di tortellini dalle sfogline

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di Luca Orsi

"Penso che anche a Bologna i risultati potrebbero essere sorprendenti". Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, non si nasconde dietro a scaramantiche prudenze. E azzarda una previsione sul risultato ("Che vedo positivo") delle elezioni di domenica prossima sotto le Due Torri e nel Bolognese.

Collegi blindati, che solo fino a pochi anni fa erano feudi esclusivi del Pd e del centrosinistra. "Ma abbiamo già imparato che le roccaforti non esistono più", avverte la Meloni, ieri di passaggio in città accompagnata da Galeazzo Bignami, deputato ricandidato per la Camera, capolista nel collegio plurinominale Emilia Romagna 02.

La Meloni – sfoglina per un giorno nella bottega di pasta fresca di Patrizia e Lisa, in zona fiera, per imparare a chiudere i tortellini – spiega: "Succede che a un certo punto, quando sei troppo convinto di vincere sempre, smetti di governare e cominci a gestire il potere. È quello che la sinistra ha fatto in territori come questo". Ed è la ragione "per cui molte cosiddette roccaforti in questi anni sono cadute". Anche sotto le Due Torri, dunque, "potrebbe arrivare dalle urne un risultato positivo. Poi, certo, come andrà, alla fine ce lo diranno i cittadini".

La Meloni arriva in auto, con Bignami alla guida. Li raggiunge Francesco Sassone, capogruppo di Fd’I in Comune. L’ex ministra entra nel laboratorio di pasta fresca e si mette al tagliere. Ben allineati, la aspettano quadratini di sfoglia e tocchetti di ripieno. "Fammi vedere, lo facciamo insieme", dice a Patrizia, che fa da tutor insieme con la figlia Lisa.

I primi tortellini hanno una forma che non ricorda proprio l’ombelico di Venere. "No, così no...", sbotta bonaria Patrizia. "Devono fare la panciotta". "Eh no, non mi mettete l’ansia", ribatte la Meloni. "Mica sono bolognese". Si ricomincia. "Sono perfezionista. Non mi arrendo di certo".

Ancora qualche difficoltà nel chiudere i tortellini. Patrizia e Lisa, pazienti, ripetono: "Si chiude, si schiaccia un po’, si chiude intorno a un dito". La Meloni segue attenta la lezione improvvisata delle due sfogline. Riprova. "Posso fare meglio". Chiude. "Non deve uscire la ciccia, se no quando li cuoci...", raccomanda Patrizia.

Piano piano, i tortellini cominciano a prendere la giusta forma. "Non sono belli come i vostri, perché li fate più piccoli, però...".

La Meloni è soddisfatta: "È la cosa più divertente che ho fatto in questa campagna elettorale". Poi: "Una volta, con le orecchiette non ci sono mica riuscita. Mi uscivano solo i cavatelli". E chiude: "Tortellini in brodo e spaghetti pomodoro e basilico sono i piatti migliori al mondo".

Prima di salutare, la Meloni compra tortellini e passatelli. Poi un post su Facebook e un salto agli Alimentari Elio, il negozio vicino.

La sosta bolognese non era programmata. È stata improvvisata all’ultimo momento, approfittando del fatto che la Meloni era di passaggio rientrando a Roma. Non ci sono state iniziative pubbliche, né incontri organizzati con gli elettori.

"È stata una sorpresa per noi", dice all’agenzia Ansa la signora Lisa. Bignami "è un nostro cliente, doveva arrivare con dei colleghi, invece è arrivato con Giorgia Meloni".

La leader di Fd’I "ha voluto solo sapere come si fanno i tortellini, non abbiamo parlato di politica – sottolinea Lisa –. Anche perché siamo in un momento delicato di insoddisfazione generale di tutti, e quindi è stato anche meglio così".

Nel pomeriggio, la Meloni e si è anche fermata in Regione, a salutare gli eletti di Fratelli d’Italia.

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