
Inaugura a Porretta la collezione di abiti, dischi, foto, strumenti raccolti nei Festival. Uliani: "Ogni artista in 37 anni ha donato qualcosa"
Il Porretta Soul Festival 2025, squarcio di cielo su una rassegna con diverse gradazioni di soulfulness, fra i tanti gioielli di famiglia potrà esibirne uno in più: il Soul Museum. Mostra permanente che apre oggi alle 10.30, con la benedizione del sindaco Giuseppe Nanni accanto al patron della rassegna Graziano Uliani, all’interno della sede rinnovata delle carceri ottocentesche concesse dal Comune in comodato d’uso gratuito, al civico 10 di via Borgolungo, nel cuore della cittadina termale.
Un’inedita e stupefacente raccolta di abiti di scena, calzature e altri oggetti personali – contestuale alla Notte Europea e Giornata Internazionale dei Musei – che testimonia il passaggio da Porretta dei grandi del soul, da Rufus Thomas e Solomon Burke ai The Memphis Horns. Un’infilata stupefacente di richiami alle figure mitiche, una comunicativa catalizzante affidata a memorabilia argute trasferite in musica. Mondo di bellezze fatto di documenti, nastri, libri e strumenti che s’ispirano alle leggende dei suoni dell’anima per cui ci saranno visite libere guidate e tour dei murales. Molto vaste la "tranche" audio video e la raccolta fotografica, con la diapo di Guccini che accende una sigaretta alla leggenda de soul James Carr.
"Ogni artista ha voluto donare un ricordo – commenta il tycoon Uliani –. Carr nel 1992 lasciò per la prima volta gli States per venire a esibirsi a Porretta. Una medaglia che mi sono voluto appuntare sul petto. L’allestimento, firmato da Riccardo Negrelli con la partecipazione dello staff del festival, contiene ciò che non potevo più tenere in casa dopo 37 anni di storia della rassegna".
Museo del soul come prologo della 37a edizione del Porretta Soul Festival che si terrà dal 24 al 27 luglio nella cittadina gemellata con Memphis. Quattro serate in cui nell’anfiteatro del Parco Rufus Thomas si alterneranno artisti di fama mondiale del soul e rhythm and blues, con l’house band che sarà ancora una volta la Memphis Music Hall of Fame Band diretta da Kurt Clayton. Tra gli ospiti anche Andrew Strong dal cult movie The Commitments.
Concerti gratuiti al Rufus Thomas Cafe Stage e per le vie del paese dove si potranno ammirare i murales ispirati ai miti del soul. "Don’t miss your soul", guai a perdersi l’anima. Un intreccio serrato, tra musica e vita. Meglio, piuttosto, restare orbi di tutto il resto: Otis Redding non ha mai avuto dubbi in proposito.
Gian Aldo Traversi