Mens-a: il futuro in parole e note

Il festival di cultura diffusa tra San Filippo Neri e MAMbo. Si comincia in musica con Cavazzoni e Mariani

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"Il futuro prende avvio da un ‘tradere’, che significa trasmettere. Conoscere il futuro di ieri, può aiutarci a pensare il futuro di domani". È da qui che parte la settima edizione di ‘Mens-a’, il festival di ‘cultura diffusa’ o ‘del pensiero ospitale’, che intreccia scienze umane, arte, storia e filosofia. Incontri, recital e tavole rotonde uniti da un fil-rouge: ‘il futuro’.

"Il pensiero aperto, ospitale, è fondamentale oggi – spiega Beatrice Balsamo, direttrice e ideatrice del festival con Unibo, Unimore e Unipr –. E’ importante per contrastare il periodo di immobilità legato al Coronavirus, le tensioni generate dal conflitto e delineare l’importanza della progettualità culturale e sociale come sprone alla creatività e all’agire futuro". ‘Mens-a’ si apre domani alle 20,30, all’Oratorio San Filippo Neri (via Manzoni 5), con lo spettacolo ‘Parole e musica… al futuro’. Il ‘futuro’ verrà declamato dall’ironia geniale e implacabile di Ermanno Cavazzoni che, per il festival, ha scritto un testo inedito. Con lui, sul palco, il musicista Mirco Mariani, leader degli ‘Extraliscio’, e la cantante della band, Baby Moira.

Sabato alle 16,15 ‘Mens-a’ si sposta al MAMbo (via Don Minzoni 14). Maurizio Ferraris e Luca Illetterati, docenti di Filosofia Teoretica, Daniele Guastini, professore di Estetica, e Sonia Cavicchioli, docente di Storia dell’Arte Moderna, dialogheranno sul tema ‘Parole, immagini, memoria’. Lorenzo Balbi, direttore del museo, introdurrà e modererà l’incontro.

Ma nell’ambito del calendario di ‘Mens-a’, si inserisce anche ‘CineCare’: il cinema tra le corsie ospedaliere, come terapia capace di migliorare il benessere psicofisico. Una rassegna di film, proposta da Beatrice Balsamo – che è anche psicoanalista e specialista di cinema – perché "la visione di alcune pellicole risce a dare sollievo alla mente di persone fragili o malate". Non tutti i film però si prestano al ‘CineCare’: sono soprattutto quelli del passato i più adatti e, in particolare, la commedia brillante, il western psicologico e il noir a lieto fine. ‘Il figlio della tempesta’ di Henry King aprirà quindi la rassegna nell’aula magna dell’Ospedale Maggiore il 25 novembre alle 16,15. E, il 9 dicembre, ‘CineCare’ proseguirà, sempre al Maggiore alle 16,15, con il film turco ‘Ayla – La figlia senza nome’. Un’iniziativa che "l’Ausl di Bologna sostiene con convizione - conferma il direttore Paolo Bordon –. Quest’anno c’è anche la richiesta di raddoppiare ‘CineCare’ portandolo all’Ospedale Bellaria, perché il ruolo della cultura nell’ambito del nostro benessere psicofisico è importantissimo".

Incontri aperti al pubblico e gratuiti. Info e prenotazioni: www.mens-a.it o, dalle 12 alle 15, 3339370875.

Amalia Apicella

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