Casalecchio di Reno, la Meridiana ostaggio di una baby gang

Ventenne inseguito e picchiato da una banda di giovanissimi È l’ultima di una serie di aggressioni nella zona

Controlli dei carabinieri alla ‘Merdinana’

Controlli dei carabinieri alla ‘Merdinana’

Casalecchio di Reno (Bologna), 6 maggio 2018 - Inseguito e picchiato da una baby gang. Brutta avventura per un ventenne bolognese che l’altra sera, nel parco del quartiere Meridiana di Casalecchio, è stato inseguito e malmenato da una banda di giovanissimi teppisti che prima lo hanno provocato e insultato e poi, visto che col suo amico tentava di allontanarsi, rincorso e braccato fra strade e parchi del quartiere dove lo hanno ferito a suon di calci e pugni.

Uno scontro impari, nel corso del quale il giovane ha riportato graffi, contusioni e lividi guaribili in una decina di giorni e che sarebbero potuto essere più gravi se la vittima, dopo avere incassato calci e pugni non fosse riuscita a divincolarsi e fuggire fino a scavalcare al volo la recinzione della ferrovia e traversare i binari prima di mettersi in salvo. Un’aggressione a tutti gli effetti, e non è la prima avvenuta fra i palazzi e le villette dell’esclusivo quartiere casalecchiese, che negli ultimi mesi pare essersi trasformato in un terreno di scontro fra bande o di ritrovo per le più violente tra le gang giovanili dell’area metropolitana bolognese.

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È di venti giorni fa l’identificazione e la denuncia da parte dei carabinieri di undici giovani, in gran parte minorenni, responsabili di una serie di aggressioni ai danni di coetanei avvenuti fra dicembre e gennaio scorso. Dopo di allora altri episodi, fra i quali l’aggressione di due quindicenni alla vicina stazione ferroviaria di Ceretolo (VIDEO).

Tutti fatti oggetto di indagini dei carabinieri ancora in corso. Fenomeno che ha generato anche una serie di servizi mirati di controllo e dissuasione, concentrati soprattutto nei fine settimana, e i sabato sera, vere giornate critiche per la sicurezza di tutto il quartiere che si sviluppa intorno al cuore commerciale della piazzetta degli Etruschi.

E pare sia stato proprio in questa piazza che sia iniziato il pedinamento dei due ventenni finiti nel mirino della gang. Le provocazioni, così come i ragazzi hanno riferito ai carabinieri nel corso della denuncia, sarebbero invece iniziate nel parco della Meridiana, nel grande giardino che si svolge intorno al laghetto. Qui la scintilla dell’aggressione si è scatenata dopo che il capobanda (fra i 15 e i 16 anni di età) ha fatto la domanda di rito: ‘Cos’avete da guardare? Perché ci guardate male?’. Domanda ripetuta con fare incalzante, provocatorio, fino all’approccio fisico che ha indotto le vittime prescelte alla fuga. Uno, il più veloce o il più fortunato, è riuscito a fuggire. L’altro è stato vittima del branco e si è salvato per non avere comunque accettato un confronto impari e per l’allarme subito lanciato dall’amico.

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