Merola chiude a Tonelli "No ai civici senza colore"

Dopo l’apertura di De Maria, ecco l’alt del sindaco al dialogo con il direttore Ascom "Devono essere progetti veri, persone che rappresentano qualcosa a Bologna"

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di Rosalba Carbutti

"No a civici incolori che si spostano di qua e di là per prendere qualcosa. I civici devono essere veri. Persone che rappresentano qualcosa nella società bolognese alla pari dei partiti". Il giorno dopo l’apertura del deputato bolognese Andrea De Maria alla ‘Bologna civica’ di Giancarlo Tonelli, direttore dell’Ascom, arriva la chiusura del sindaco Virginio Merola. Qualche minuto prima del dibattito ‘Italia, le sue città’ in sala centrale con il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, Merola stoppa i segnali lanciati da De Maria e dall’assessore Alberto Aitini al progetto di Tonelli in vista delle prossime comunali del 2021: "Basta con tutte queste menate. Abbiamo già dato".

Il primo cittadino, però, va oltre. E chiude anche all’ipotesi di Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, che l’altra sera a Modena si è detto possibilista su un futuro rientro nel Pd di Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani. Merola attacca: "Hanno appena fatto delle scissioni, ci vuole tempo. Conto di vincere le elezioni. Se tutti facessero campagna elettorale... C’è solo il Pd che sta combattendo la destra. Italia viva sega gli alberi su cui sono seduti, visto che corrono contro i nostri candidati in diverse Regioni. Di che cosa stiamo parlando? C’è solo il Pd che si oppone alla destra populista e anti-europea".

In una sala quasi piena, l’uno-due tra Merola e Nardella, spazia dalle Regionali in Toscana alle Comunali a Bologna del prossimo anno. Con uno sguardo, attento, anzi attentissimo, a ciò che si muove a livello nazionale. Tema principe della serata: il futuro del Pd e le alleanze di governo. Infine, anche un passaggio, importante, sulla vicinanza delle due città. Dalla necessità di treni Alta velocità anche dopo le otto di sera, all’utilizzo dei fondi del Recovery fund per infrastrutture strategiche. Tant’è che Merola auspica di utilizzare le risorse per progettare ed eseguire le linee verde e blu del tram.

Ma il collegamento tra Emilia e Toscana, tra Bologna e Firenze è anche politico. Del resto, se la Toscana resta la roccaforte da tenere ’senza se e senza ma’, tra qualche mese anche le amministrative sotto le Due Torri saranno un momento clou per Bologna, ma che potrebbero risentire di eventuali nuovi assetti al Nazareno.

In questa partita s’inserisce la sfida per Palazzo d’Accursio tra i tre assessori della giunta Merola, Alberto Aitini, Marco Lombardo (entrambi in platea) e Matteo Lepore. Ma aleggia anche il nome unitario della eurodeputata Elisabetta Gualmini. Il sindaco di Bologna non chiude alle primarie, ma ammette: "Auspico che si converga su un candidato come coalizione". Il campo largo? "Certo. Chi vuole le alleanze strette?", incalza il sindaco di Bologna.

Poi dalle Due Torri, passa alle Regionali. "Abbiamo discusso un po’ troppo delle conseguenze di queste elezioni. Credo che Zingaretti abbia fatto bene a dire che bisogna combattere. Ciò che mi preoccupa è che in questa campagna non siamo riusciti a creare alleanze. Quindi, altro che rimpasto. Dobbiamo darci una mossa. Perché questo avrà conseguenze sul governo".

In tale contesto, Bologna e Firenze, Merola e Nardella, rappresentano due anime diverse. Se, infatti, il sindaco della nostra città è vicino al segretario Nicola Zingaretti, Dario Nardella, da ex renziano, in un eventuale congresso potrebbe propendere per il governatore Bonaccini. Ed è quel ‘modello’ che il primo cittadino evoca parlando delle prossime elezioni: "La Toscana sarà l’ago della bilancia di queste elezioni come è successo in Emilia-Romagna", spiega Nardella. Ma incalzato sul futuro dei democratici, il sindaco di Firenze non chiede alcun cambio di leadership. "Il congresso non è una priorità", chiude Merola.

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