Merola stoppa Tonelli, Casini: errore mortale

Il senatore attacca via Twitter: "Regala il progetto al centrodestra". Il deputato Pd Critelli: "Non esiste un civismo buono o cattivo"

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di Rosalba Carbutti

"Regalare il civismo al centrodestra è un errore mortale". Bastano poche battute al senatore bolognese Pier Ferdinando Casini per fulminare, via Twitter, il sindaco Virginio Merola, all’indomani della sua chiusura al dialogo con ’Bologna civica’, il movimento di Giancarlo Tonelli, direttore dell’Ascom, in vista delle Comunali 2021. Uno stop che non è piaciuto neanche a Francesco Critelli, già segretario del Pd bolognese, oggi deputato: "Sono convinto che il Pd debba allargare il perimetro della coalizione alla propria sinistra e alle forze moderate e civiche di questa città. Non si può liquidare un progetto con una battuta infelice o sgarbata. Non esiste un civismo buono o cattivo a seconda della vicinanza politica". Le parole del primo cittadino di lunedì alla Festa dell’Unità – "No a civici incolori che si spostano di qua e di là per prendere qualcosa" – fanno discutere.

E anche dalle file di ‘Bologna civica’ arriva la risposta di uno degli animatori dell’associazione, l’assicuratore Mario Argentieri: "A Merola ‘Bologna civica’ non piace. Comprensibile, ha capito che il nostro movimento guarda ben oltre la sua persona". E, intanto, arrivano nuove adesioni al progetto di Tonelli: quelle di Giorgio Giannelli, presidente dell’Ordine degli architetti di Bologna, e di Andrea De David, numero uno del Csi (Centro sportivo italiano) cittadino.

Nel frattempo il tam tam nel Pd non si ferma. E il deputato dem bolognese Gianluca Benamati, sebbene all’ultimo congresso si sia schierato con Zingaretti come il sindaco di Bologna, ribadisce la linea dell’ultima direzione cittadina del partito: "Alleanza larga e tesa a tutte le forze politiche a sostegno di questo governo e alle forze civiche della città. Il Pd deve mettere in campo una proposta politica che a Bologna ci faccia vincere al primo turno". Per questo, l’assessore alla Sicurezza Alberto Aitini, uno dei possibili candidati alla corsa per Palazzo d’Accursio, ieri alla Festa dell’Unità, avverte che "se il Pd si chiude in se stesso può arrivare un nuovo ‘99", cioè l’anno in cui Guazzaloca strappò Bologna alla sinistra. In questo contesto, viene messo in discussione anche lo stop di Merola al rientro di Renzi nel Pd, come proposto dal governatore Bonaccini. Aitini (che punzecchia il collega Matteo Lepore dicendo che "non ci si candida dal palco della Festa") è favorevole al ritorno dell’ex leader e anche a quello di Bersani. La sindaca di San Lazzaro, Isabella Conti, di Italia Viva, la vede così: "Il segretario provinciale del Pd Tosiani ha proposto una visione che va oltre gli steccati. Generalmente il segretario indica la linea politica per il futuro di Bologna, mentre un sindaco ha il compito di amministrare la città. La politica che guarda più ai recinti che alle idee ha fatto il suo tempo". Tosiani, da settimane, è al lavoro sul ’modello Bonaccini’, cioè alleanze larghe in grado di coinvolgere movimenti politici e civici. E lo stesso deputato bolognese dem Andrea De Maria ha auspicato "un dialogo col progetto di Tonelli".

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