"Mia figlia, disabile, attende ancora il vaccino"

Carlo Comisso, 83 anni, si presenta all’hub della Fiera e parla con il governatore Bonaccini: "Le ho scritto, ma non mi ha risposto"

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di Donatella Barbetta

La forza di un padre che lotta perché sua figlia, disabile, venga vaccinata: Carlo Comisso, 84 anni a settembre, capelli bianchi e occhi azzurri, ieri si è presentato alla Fiera per parlare con Stefano Bonaccini. Sapeva che il presidente della Regione avrebbe accolto il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, e ha atteso il momento propizio per farsi avanti. Quando la visita era finita, Comisso ha avvicinato il governatore, mostrando una copia della lettera che gli ha inviato un mese fa. "Sono malato di Parkinson, ho una cardiopatia e ho avuto anche un’ischemia. La prima dose l’ho avuta, la seconda è in programma il 25 aprile, ma ora il problema è mia figlia – si rivolge a Bonaccini – che non riesce a prendere appuntamento per vaccinarsi. Mia figlia è disabile dalla nascita, è su una sedia a rotelle e se lei prende il Covid io che faccio? Non deve prenderlo". Il presidente lo ascolta e cerca di rassicurare l’anziano padre. Comisso va avanti, insiste ricordando di avere già segnalato il caso. Allora il dialogo prosegue e Bonaccini conclude così: "Ora la risolviamo, mi lasci tutto. Però lei – sottolinea il governatore – è la dimostrazione che gli over 80 saranno tutti vaccinati. Quando riceviamo 90-100mila telefonate al giorno è normale che ci siano ritardi". Qualche ora più tardi Comisso ripercorre il suo caso. "Ho spedito una raccomandata al presidente il 12 marzo, ho unito anche la foto mia e di Tania, insieme. Non ho avuto risposta, certo lui è molto impegnato, ma mi sarei aspettato almeno un segnale da chi gli sta intorno. Non è una questione politica, il presidente è una persona seria. Sono di sinistra e non voglio fare polemica, ma finora non sono riuscito a far vaccinare Tania".

È il futuro a preoccupare il padre: "Viviamo da soli. Tania è nata prematura, ha avuto una tetraparesi spastica, 48 anni fa la sanità non era quella di oggi. Eppure in parte ha recuperato, si è laureata in Scienze dell’educazione. E quando telefonavo ai professori per gli esami dicevo sempre ’non gli date un voto in più di quello che merita’, perché lei ha studiato ed è intelligente. Ma se mi contagio con il virus e muoio chi si prenderà cura di lei? Parla correttamente cinque lingue, eppure non ha ancora trovato un lavoro ". Davanti all’ingresso della Fiera camminava anche un uomo con un cartello dove c’era questa scritta: "Perché non sono vaccinato?" e, tra parentesi, "malato oncologico".

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