Migranti, la sfida dell’accoglienza Il prefetto Visconti avverte: "I centri sul territorio sono pieni"

Dall’inizio dell’anno sbarcate in Regione 2.021 persone, il triplo rispetto allo stesso periodo del 2022 "Nell’area metropolitana sono arrivate 473 persone, sedici in più della quota fissata sette anni fa".

Migranti, la sfida dell’accoglienza  Il prefetto Visconti avverte:  "I centri sul territorio  sono pieni"

Migranti, la sfida dell’accoglienza Il prefetto Visconti avverte: "I centri sul territorio sono pieni"

di Federica Orlandi

Il numero di migranti sbarcati in Italia dall’inizio dell’anno è più che triplicato rispetto all’anno scorso. E, di conseguenza, sono aumentati gli arrivi a Bologna, che si è dovuta attrezzare per accoglierli al meglio e in tempi rapidi. Il tutto mentre il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per regolamentare l’improvviso incremento.

Prefetto Attilio Visconti, come sta affrontando l’emergenza la città?

"Siamo in attesa dell’ordinanza della Protezione civile o della circolare con le linee guida. Essendo la prima volta che ci troviamo in una situazione simile, non è chiaro cosa ci attenda".

I numeri degli arrivi sono preoccupanti?

"Dal primo di gennaio al primo d’aprile, in Italia si sono registrati circa 40 sbarchi, in media uno ogni due giorni circa. Delle persone sbarcate, in Emilia-Romagna ne sono giunte 2.021, con un boom tra il 24 e il 26 marzo, con 242 arrivi in 48 ore. L’arrivo di altre 270 persone era stato annunciato per il periodo tra il primo aprile e oggi, ma alla fine si è trattato circa della metà".

L’anno scorso com’era la situazione?

"I numeri parlano chiaro: nel 2022 gli sbarchi, sempre nel periodo tra il primo di gennaio e il primo di aprile, erano stati nove, e nella nostra regione erano arrivate 479 persone".

Quante persone abbiamo accolto, qui?

"All’area metropolitana di Bologna sono state destinate 473 persone, cioè il 22,84% della quota regionale. La quota teorica, cioè il massimo previsto dalle tabelle, fissate nel 2016, è del 22,61%. Tradotto in unità, abbiamo accolto 16 persone in più: un delta costituito da membri di famiglie che non abbiamo voluto separare".

Dove vengono sistemati i migranti?

"Al primo marzo, i nostri Cas (Centri di accoglienza straordinaria, ndr) prevedevano 919 posti, distribuiti su 37 strutture: dieci a Bologna, due in Pianura Ovest, tre nel distretto Reno-Lavino-Samoggia, tre a San Lazzaro, due in Appennino, dieci nel Circondario imolese e sette nella Pianura Est. Ma mi sono giocato la carta in dotazione ai prefetti del ’quinto d’obbligo’: le strutture sono tenute ad accogliere un quinto di persone in più rispetto ai posti previsti dall’appalto, in caso di emergenza, e a fornire il 50% di prestazioni in più. Alla fine siamo riusciti ad accogliere 970 persone".

Siamo ’sold out’?

"Avanza qualche posto, in caso di estrema emergenza. Abbiamo usato anche i Cas destinati all’emergenza ucraina, ma solo per migranti da sbarchi improvvisi da Siria, Afganistan, Palestina e di passaggio per proseguire poi verso l’Europa, o per persone trasferite poi in pochi giorni a Cas ordinari".

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