Mihajlovic lascia il Sant’Orsola e torna a casa "Finalmente libero, dopo più di un mese"

Il tecnico dimesso ieri pomeriggio: ad aspettarlo fuori dal ‘Seràgnoli’ il vice Tanjga. La moglie Arianna: "Il tuo sorriso e tuoi occhi parlano"

Migration

di Gianmarco Marchini

e Massimo Vitali

Stavolta non c’erano le luci artificiali del Bentegodi, come in quella notte di fine agosto 2019. Stavolta la luce era vera, quella luce di inizio maggio carica di primavera e di speranza. E la speranza è che i nuvoloni più scuri, Sinisa Mihajlovic, possa esserseli messi alle spalle. Tra il cappuccio della felpa nera e la mascherina, ieri si vedevano gli occhi del serbo brillare di una meraviglia ingenua, come quella dei bambini nello stupirsi di cose per gli altri semplici, quasi ovvie. Sinisa, no, ha imparato a non dare più nulla per scontato. Così, a trentacinque giorni dall’inizio della sua nuova battaglia contro la malattia, eccolo, pantaloncini corti e Jordan ai piedi, lasciare l’Istituto Seràgnoli del Sant’Orsola con l’emozione di rimettere il naso fuori da quei corridoi dove la vita va in pausa.

"Bentornato Sinisa", gli dicono riconoscendolo all’uscita. E lui, respirando nuovamente a pieni polmoni in uno spazio finalmente aperto, proferisce un "Grazie" accennando a un saluto con la mano. Emozionato? E lui ancora, giusto per ricordare a tutti l’orologio della sofferenza che ha scandito la sua estenuante attesa: "Sono qui da trentacinque giorni...". Sottinteso: in una stanza asettica, con i contatti col mondo esterno ridotti all’essenziale e i segni della terapie che si leggono sul corpo.

Sono le quindici e quaranta, minuto più minuto meno, e ad aspettarlo, c’è un’auto blu, la stessa che quel venticinque agosto di tre anni fa lo aveva portato con un blitz incredibile a Verona per seguire il suo Bologna impegnato nel debutto in campionato. Ieri, invece, il fedele autista ha portato Sinisa a Roma per fare un pieno di sentimenti tra le braccia della sua famiglia. Della moglie Arianna che, ieri, pochi minuti dopo le dimissioni, scriveva sui social "Che dire del tuo sorriso… e i tuoi occhi? Parlano", a corredo di una foto del marito in panchina.

Il guerriero serbo potrebbe essere già al timone del suo Bologna domenica, nelle acque di Venezia. "Forza mister, siamo con te", scriveva quasi in contemporanea il club rossoblù usando la stessa foto, lo stesso splendido sorriso, e parlando di dimissioni "in buone condizioni generali". Già giovedì o, al più tardi, venerdì, Mihajlovic sarà a Casteldebole per dirigere i lavori. Molto dipenderà da come reagirà il suo fisico nei prossimi giorni (gli ultimi valori davano segnali incoraggianti).

Pochissimo, invece, come già peraltro nella prima fase della malattia, conterà il parere dei medici. Parve a tutti un azzardo, quella notte di tre anni fa, presentarsi al Bentegodi in versione fantasma ("ero un morto che camminava", per citare il diretto interessato). E infatti solo in seguito Sinisa rivelò di aver dovuto forzare (eufemismo) la mano ai dottori per ottenere le dimissioni. Ma provare a far cambiare idea a Mihajlovic è fatica sprecata.

Meglio di chiunque altro lo sa il suo fratello di latte serbo, Miroslav Tanjga, che da un mese in coppia con Emilio De Leo ne fa le veci in panchina, e che ieri già due ore prima che Sinisa uscisse dall’ospedale era ad attenderlo fuori dall’Istituto di Ematologia, con un borsone in mano contenente alcuni effetti personali del tecnico. Lo ha aspettato a lungo, Miro, chiuso in auto, come si aspetta un caro che sta tornando da un lungo viaggio. Quando Sinisa è sbucato dalla porta del ‘Seragnoli’ il fratello serbo gli è andato incontro per consegnargli il borsone aiutandolo a caricarlo nel bagagliaio. Un abbraccio tra i due, breve ma traboccante di significati. Poi Tanjga è rimasto a guardare l’auto con Sinisa andare via. Verso la sua casa romana e verso un futuro che dovrà restituirgli i chili e i sorrisi perduti nell’ultimo mese. Il suo Bologna, no: quello invece che perderlo lo ha ritrovato.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro