AMALIA APICELLA
Cronaca

Milena Vukotic: "Ho cambiato vita per Fellini"

L’attrice sarà premiata domani sera con la Targa Volponi. "Amo Bologna e la conosco bene. Ero molto legata ad Anna Majani"

Milena Vukotic: "Ho cambiato vita per Fellini"
Milena Vukotic: "Ho cambiato vita per Fellini"

di Amalia Apicella

Una carriera immensa, che raccoglie un centinaio di film e le fa calcare i più importanti palcoscenici ancora oggi, all’età di 88 anni. La signora del cinema e del teatro, Milena Vukotic, quest’anno è tra i personaggi della cultura premiati con la Targa Volponi, promossa dall’associazione Casadeipensieri. Riceverà il riconoscimento domani sera alle 21 alla Festa dell’Unità.

Signora Vukotic, lei arriva da ’lontano’, ma ha solcato i palchi bolognesi tante volte. Che rapporto ha con la città?

"Amo profondamente Bologna, è generosa e allegra, rispecchia la parlata e la voglia di vivere dei suoi abitanti. Ci lega una sorta di simbiosi. Forse perché avevo una grande amica bolognese, Anna Majani, la regina del cioccolato. Ora non c’è più, ma ogni volta che arrivavo in città, lei faceva da padrona di casa. Ci tornerò anche a febbraio, al Duse, con ’Così è (se vi pare)’ di Luigi Pirandello".

Prima di scegliere la carriera da attrice è stata una ballerina. Com’è andata?

"Fellini ha cambiato la mia vita. Io lavoravo in Francia, a Parigi, dove ho studiato. Sono nata a Roma, ma lì ho trascorso la mia adolescenza, all’Opéra. Poi ho visto il film ‘La strada’ e ho capito che avevo bisogno di spaziare, di tornare a Roma. Quel film mi ha talmente colpito che ho deciso di lasciare la compagnia di Parigi e tentare di conoscere Fellini".

Si ricorda il primo incontro?

"Certo, io ero molto emozionata, avevo questa lettera di presentazione in tasca. Ci siamo incontrati nel suo ufficio in via della Croce, nel centro di Roma, stava preparando un film. Lui mi ha subito messo la mano sulla testa per spettinarmi. E io mi ero anche fatta fare un’acconciatura speciale… Per l’emozione mi sono dimenticata di dargli la lettera. Lui mi ha fatto fotografare e dopo poco mi ha dato una parte".

Che rapporto fu il vostro?

"Di affetto totale, sia con Federico sia con Giulietta Masina, sarei stata pronta a fare qualsiasi cosa per lui. Come artista era unico e unico rimarrà per sempre. Come persona e come amico è stato un grande regalo averlo conosciuto".

Le è dispiaciuto essere ’la moglie di Fantozzi’ anche fuori dal set?

"Mi è dispiaciuto perché ho fatto tanto, ma mi ci sono abituata. Diciamo che è stato un po’ riduttivo, ho lavorato con Mario Monicelli, Ettore Scola, Carlo Lizzani, Fellini, Ferzan Özpetek, Nanni Loy, Luis Bunuel, Dino Risi. Nel cinema ho fatto tanto, tutti ruoli talmente diversi… Ma i film di Paolo Villaggio, contrariamente a quello che si pensa, sono stati molto impegnativi. Lui ha studiato profondamente i suoi personaggi. Li ha fatti diventare dei clown, portando all’estremo quello che siamo tutti".