Bologna, picchiava e minacciava i genitori per ottenere soldi: nei guai un 50enne

Nei confronti dell'uomo il tribunale ha disposto l’applicazione della misura della sorveglianza speciale

Bologna, 23 novembre 2022 - Maltrattava e picchiava gli anziani genitori, offendendoli e minacciandoli per farsi consegnare i soldi di cui aveva bisogno, tanto da costringerli a vivere nella paura. Nei confronti dell'uomo, un italiano di 50 anni, gravato da numerosi precedenti e che non ha mai rispetto le misure cautelari che gli erano state imposte, il tribunale ha disposto l’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di polizia, con divieto di avvicinarsi ai familiari.

Polizia (archivio)
Polizia (archivio)

L'incubo per gli anziani genitori del cinquantenne, particolarmente vulnerabili per motivi di salute, era iniziato nel 2016. L'uomo, infatti, nonostante fosse già gravato da misure cautelari che gli impedivano di avvicinarsi all'abitazione familiare, ubriaco si presentava spesso e volentieri a casa dei genitori, maltrattandoli con spintoni e schiaffi, insulti e minacce per farsi consegnare importanti somme di denaro, fino a sperperare le risorse economiche familiari, gettando i genitori nello sconforto e nella paura. 

Soprattutto la mamma che, per gravi problemi legati all’età, è in condizioni precarie di salute che ne compromettono la deambulazione costringendola a letto, era presa di mira maggiormente dal cinquantenne. Le frequenti liti e le intimidazioni nei confronti dei genitori, inoltre, non si interrompevano nemmeno alla presenza della sorella, a sua volta vittima dell'uomo. Per questo, anche a seguito delle ripetute richieste di intervento alla polizia, il Questore nel 2020 lo aveva ammonito nel continuare con la sua condotta violenta, ma era servito a poco visto che il cinquantenne, anche dopo essere stato in carcere, si era presentato ubriaco a casa dei genitori lo stesso giorno della scarcerazione per ottenere denaro con la violenza.

La grave pericolosità sociale, associata a una sistematica persecuzione nei confronti della madre, hanno consentito l’applicazione della misura della sorveglianza speciale, inflitta per un periodo di tre anni, alla quale sono state aggiunte specifiche prescrizioni, tra le quali i divieto di avvicinarsi ai genitori e alla sorella

 

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