
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Ozzano e del nucleo radiomobile della Compagnia di San Lazzaro
Bologna, 22 aprile 2025 – Padre padrone di 64 anni, albanese, già indagato per maltrattamenti contro il figlio, viene arrestato dai carabinieri di Ozzano per resistenza a pubblico ufficiale. I fatti sono avvenuti nel tardo pomeriggio di Pasqua, in via Sant’Andrea, nelle campagne di Ozzano. Verso le 19.30 sul numero unico di emergenza del 112 è arrivata una telefonata: "Aiutatemi, accorrete, il papà mi vuole accoltellare".
A chiamare è stato il figlio del 64enne che era in casa con il padre, in preda a un delirio da alterazione alcolica. I militari della stazione di Ozzano sono subito arrivati sul luogo con una pattuglia. All’arrivo dei carabinieri e anche dei sanitari del 118, però, l’uomo era in uno stato di alterazione psicofisica incontenibile e non appena ha visto gli uomini in divisa sulla soglia di casa si è avventato loro contro. I militari a quel punto hanno chiamato alcuni colleghi in aiuto e sul posto sono arrivate anche due pattuglie del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Lazzaro. Il 64enne, però, non ha dato cenno di calmarsi, tanto che è stato necessario utilizzare il taser per immobilizzarlo. Il soggetto, a quel punto, è stato portato alla stazione dei carabinieri, identificato ufficialmente e, su ordine del pm di turno, è stato arrestato. Dovrà rispondere del reato di resistenza a pubblico ufficiale.
L’uomo, però, era già noto ai carabinieri di Ozzano Emilia. Il figlio del 64enne, infatti, lo stesso che nella serata di Pasqua ha chiamato i carabinieri per chiedere aiuto, aveva denunciato il padre nell’agosto del 2023. In sede di querela, alla caserma di Ozzano, il ragazzo aveva raccontato, impaurito, di 27 lunghi anni di maltrattamenti da parte del padre-padrone. I comportamenti di quest’ultimo, in quel periodo, avevano avuto un’escalation preoccupante: ad agosto 2023 l’allora 62enne, ubriaco, si era recato nel negozio gestito da uno dei tre figli chiedendo di poter vedere il nipote. Vistosi negata tale richiesta l’albanese aveva provato a colpire il figlio sferrando, in aria, vari pugni ingiuriandolo nel frattempo e minacciandolo di morte. Il giorno dopo, poi, il padre era tornato nel negozio del figlio e noncurante dei clienti lo aveva afferrato per un polso e lo aveva colpito con un pugno alla nuca. Questo aveva spinto uno dei tre figli a recarsi in caserma per denunciare oltre vent’anni di terrore e di una situazione familiare da incubo.
Raggiunto dai militari l’uomo era stato denunciato per il reato di maltrattamenti in famiglia e, su disposizione del giudice, era stato sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare. Misura cautelare che era stata poi revocata, a quanto si apprende, l’anno scorso, nel 2024.
A quel punto il 64enne era rientrato a casa, insieme ai figli, manifestando buoni propositi per una convivenza più serena e civile. Il clima nell’abitazione era apparso tranquillo per qualche tempo, fino appunto alla giornata di Pasqua quando l’uomo, in preda a un delirio alcolico, si è scagliato con violenza contro il figlio minacciandolo con un coltello da cucina e, poi, tentando di aggredire i militari intervenuti.