Minerbio, camionista morto investito dal tir. Il collega resta in carcere

Capria è accusato di omicidio volontario: ha risposto alle domande del giudice ribadendo la tesi dell'incidente. Il gip ha convalidato l'arresto. L'avvocato: "E' disperato"

Camionista investito a Minerbio (foto Radogna)

Camionista investito a Minerbio (foto Radogna)

Bologna, 30 settembre 2019 -  Ha risposto alle domande del giudice, sostenendo che si sia trattato di un investimento accidentale ma almeno per il momento rimarrà in carcere, con l'accusa di omicidio volontario. Il gip Rita Zaccariello ha convalidato l'arresto di Rocco Giulio Capria, il camionista 51enne, residente a Rosarno (Reggio Calabria), che il 27 settembre ha investito e ucciso il collega Rachid Nfir, 47 anni, marocchino, davanti allo zuccherificio Coprob di Minerbio.

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Rachid Nfir lavorava per una ditta che dal Sud trasportava barbabietole allo zuccherificio di Minerbio. Lo stesso lavoro di Capria, che lo ha travolto con il proprio camion. Secondo i carabinieri, coordinati dalla pm Mariangela Farneti, prima dell'investimento c'era stata una lite tra i due, dovuta a questioni stradali: gli investigatori hanno trovato accanto ai camion una mazza, con la quale secondo testimoni il 51enne avrebbe minacciato la vittima.

"Capria ha spiegato al giudice di aver investito involontariamente il collega - ha detto l'avvocato Manuela Amore, che lo assiste - e non si capacità del fatto che nessuno voglia credergli. Inoltre ha detto che una la lite c'è stata, ma non con la vittima, bensì con un'altra persona che era con lui. È sconvolto, continua a piangere e a ripetere che non ha mai fatto male ad una mosca". Oggi, infine, comincerà l'autopsia sul corpo di Rachid Nfir.

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